Nord e Sud - anno VI - n. 54 - maggio 1959

misti per essenza, e cioè per la loro stessa organizzazione tecnica e per la vastità del loro pubblico: << Se uno strumento impone le sue esigenze tecniche, la qualità della musica dipende da chi la suona>>. Più che ai gusti del pubblico, le pacchianerie si debbono proprio al pregiudizio della massa e delle sue «esigenze». L'arte, la poesia, la scienza non hanno nulla da temere per la loro integrità da queste nuove tecniche. Antoni dice un'altra cosa importante: e cioè di non sentire affatto i11 sè la separazione dell'uomo di cultura dall'uomo sociale. Ritiene anzi di provare, attraverso i moderni mezzi di comunicazione, un maggior senso di partecipazione alla vita del nostro tempo, una maggior comprensione di ciò che il mond<?,in bene e in male, è oggi. Il senso di distacco, e la rassegnazione che in definitiva vi si •congiunge, creano una mentalità da << anime belle>>,e sono quindi un errore e una colpa: « Per non diventare oggi una 'anima bella', occorre, anzitutto, liberarsi dagli slogans sulla 'civiltà di massa ' e sulla ' cultura di massa '; e saper vedere negli altri delle vive individualità, delle anime, con cui comunicare senza ingiustificate pretese <li superiorità morali o intellettuali, senza la sufficienza dell'iniziato». Scriveva Egidio Reale (9 ) che << la radio - ma in modo maggiore - cinematografo e televisione costituiscono senza dubbio uno strumento straordinariamente efficace per diffondere, con rapidità, la conoscenza di quanto avviene nel mondo, per avvicinare a vaste masse, in modo semplice, le cognizioni più diverse_,per far ,conoscere scoperte, per diffondere idee, persino per modificare le condizioni della vita e i costumi. Basta pensare alla rivoluzione intellettuale, spirituale e persino sociale che quelle scoperte hanno prodotto in popolazioni che la scuola, il libro, la stampa raggiungevano difficilmente ed in modo limitato e scarsamente efficace. Centinaia di milioni di persone, che non avevano mai letto un giornale o sfogliato un libro, oggi, in ogni continente ed in ogni contrada, ascoltano la radio o assistono a proiezioni cinematografiche o televisive ». Da questa realtà gli uomini di cultura dovrebbero muovere, ed in questa realtà dovrebbero sforzarsi di inserirsi, per svolgervi quèlla funzione critica o creativa, sempre illuminante e costruttiva, che è il loro specifico ( 9 ) In La libertà della cultura e -la cultura di massa, edito dall'Associazione italiana per la libertà della cultura. [16] Bibliotecaginobianco

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