Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

giornali, radio, televisione, mezzi, promettere tutto a tutti. Il PSI si troverebbe ad avere frantumato tutto ciò che .sta tra sè e la DC per trovarsJ inerme tra un partito cattolico di trecento deputati e un partito comunista rimasto press'appoco sulle stesse posizioni. Oh! il gran guadagn.o che _sa-r rebbe in qitel caso l'aver venti deputati i12 più! D'altra parte il problema di fondo di un socialismo democratico in Italia è il problema dei comunisti: gli aumenti del PSI saranno sempre circoscritti a cifre modeste fino a quando esso non riuscirà a scalfire le basi del PCI. E veramente credo110 gli autotzonzisti di riuscire a tanto con una opposizione tiella quale essi saratitio sempre surclassati, per intelligenza, prontezza, capacità di rumore, e perfino duttilità possibilistica ed opportunistica, dai comunisti; veramente credono di riuscire a tanto solo con quella che essi hanno chiamato la << più larga apertura alla base?>>?Cori qttesti sistemi essi non riusciranno che a guadagnare qualche frangia socitilderaocratica o ad attrarre qualche migliaio di voti repubblicani o radicali: con il che, riconosciamolo u11avolta per tutte, la situazione resta immutat,a e, ne/La migliore delle J·potesi, la democrazia italiana non guadagna un bel 11ulla. Di ciò dovrebbero ben tener confa quei socialdemoc.ratici di sinistra che ~el partito tli N en,ni paiono aver gia trasfer.ito tutte le_loro speran.ze in attesa di trasferirvi le loro perso1ie~ignari del pericolo. che si verrebbe a creare in Italia distruggendo il << po1ite >> socialdemocratic9 e dimentichi delle ragioni ideali e 1norali della scissione di Palazzo Barberini. . Non, basta, i1ivero, passar l'acqua da u11, fiasco all'altro per farla diventa,,.e vi110: il problema di fondo per una politica progressista in Italia nori è, come hanno creduto molti, quello di far passare dei voti dal PSDI al PSI, sì, invece, quello di estendere a sinistra i co11finidella democrazia, di guadagnare 11,uovivoti a sinistra ad u,12 social,is1nodemocratico. E questi voti, clie i comunisti tengono prigionieri, voti di operai e di contadini, ma soprattutto voti di sottoproletariato urbano e contadino, voti di uomini e donne che si sentono al di là di ogni spera1iza e che preferiscono crolli apocalittici alla disperazione presetite, questi. voti non si conquistano co11le manovre sofisticate, con le prudenze-, con le mezze parole, ma con le risolu.zio11iaudaci e decisive, dando loro una speranza. Gli uomini consa.- pevoli che, dopo le rivelazioni di Kruscev e dopo i fatti di Ungheria, ~011,- [7] -BibliotecaGino Bianco

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