Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

All'apparenza non sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un insieme di zone particolarmente 11egativedal punto di vista demografico: esse, infatti, fanno registrare comunque un incremento, sia pure lievissimo, della loro popolazione, diversamente da quel che avviene per le zone interne del Sannio, dell'Irpinia o degli Abruzzi e Molise, dove un decremento della popolazione costituisce la norma costante. Ma noi abbiamo già visto cl1e anche in quasi tutte le zone interne della Calabria - non 1neno infelici di quelle sopra citate - si registra un increme11to di popolazione analogo a qt1ello che si ha nelle parti interne della Basilicata. Gli è appunto che in Basilicatà, e ancor più in Calabria, si hanno le punte più alte raggiunte dalle eccedenze naturali che si formano nel Meridione; e ciò copre in u11aqualcl1e manier~ la i;ealtà del forte esodo che muove da queste regioni. Ciò detto, è tuttavia da ammettere che l'esodo lucano è meno intenso di quello calabrese, come si può vedere. dalle cifre che seguono: Iscritti Cancellati Sa/,do Alta collina di Buccino 1.766 3.682 1.916 Vulture 4.874 8.040 3.166 Potenza 7.370 6.051 ,.--- 1.319 Zona montana di Potenza 1L.980 25.003 - 13.023 Alto. e medio Agri 6.399 10.004 3.605 Alto e medio Sinni 4.385 8.121 3.736 Valle del Lao 2.325 4.684 2.359 Vale a dire, in percentuale sulla popolazione di ciascuna zona al censimento del 1951': Iscritti Cancellati Saldo • Alta collina di Buccino 7,41 15,46 - 8,05% Vulture 9 39 ' 15,49 - 6,10% Potenza 22,62 18,57 + 4,05;~ Zona montana di Potenza 7,59 15,85 - 8,26% Alto e medio Agri 9,50 14,86 - 5,36% Alto e medio Sinni 8,48 15,71 - 7,23% Valle del Lao 7,15 14,41 - 7,26% La ragione principale per cui l'esodo che muove da queste zone è un po' inferiore a quanto ci si aspetterebbe è difficile ad individuarsi; ma forse non è inopportuno pensare all'~nfluenza della piccola e piccolissi- [86] Biblioteca Gino Bianco

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