Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

- attuati « dall'alto » .. e « dal basso » ------ inerenti alla sistemazione ed allo sviluppo delle singole « zone ». Il criterio delle « aree di sviluppo industriaJle » adottato dal Comitato dei Ministri per il Mezzogiorno sembra dunque rispo11dere alle esigenze sopra delineate e potrebbe finalmente porre le basi di quella accorta combi11azione tra interventi di ti1)0 italiano ed interventi di tipo britannico, anch'essa pr9spettata su· « Nord· .e Sud » sin dal suo primo anno di vita, in adesione alle proposte formulate i11 qualificate sedi inten1azionali (si veda il « Survey » dell'E.C.E. relativo alla situazione Europea nel 1954). ·· In definitiva la scelta effettuata dal Comitato a favore di criteri opeta- .tivi indubbiame11te di non agevole attuazio11e - e -cl1e però, come già si è detto, costituiscono a nostro parere gli unici criteri atti a superare l'attuale « ristagno » della politica di _industrializzazione - costituisce la più seria gàranzia della volontà di intraprendere quella attiva politica di localizzazio11e e di sviluppo industriale che da tempo si auspica, e di abbandonare la pil't comoda via di una politica passiva ed inerte, quale si ebbe ragione di temere in precedenti occasioni (cfr. Nord e Sud del 1naggio 1958). Si è già detto cl1e ·l'attuazione ·di codesti incli1izzi programmatici apre . ~na problematica d'attuazione cli non lieve momento, ·della quale possono menzi_onarsi i temi fondamentali 11el problema della designazione e della delimitazione delle « aree di sviluppo industriale >), 11ella organizzazione e regolamentazione dei Consorzi, nel finanziamento di q~esti ultimi. Ed è pro ' . prio su questo terreno - sul terreno delle concrete applicazioni -- che ven• gono a delinearsi e precisarsi gravi responsabilità per i diversi soggetti, pubblici e privati, della politica di sviluppo. Se al Comitato dei ì\finistri e all'on. Pastore incombe l'onere di promuovere e coordinare le misure necessarie a procedere quanto più speditamente è possibile sulla strada intrapresa, coerentemente alle premesse poste nella riunione del 16 dicembre, la respon· sabilità dell'azione è condivisa dai singoli 1ne1nbri del Co1nitato e dalle burocrazie ministeriali non meno cl1e dalla Cassa per il Mezzogiorno; dagli or- _gani governativi della natura del Comitato del Credito, così come dagli E11ti statali e parastatali chiamati a fornire i mezzi di finanziame.nto ai Consorzi; dai membri del Parlamento, considerati sia nella veste di legislatori - e perciò chiamati ad integrare od adattare gli strumenti legislativi esistenti per la migliore applicazione dei principi adottati - Sia 11ella veste di singoli deputati e, perciò cl1iamati a contenere· le proprie velleità elettoralistiche; dai singoli operatori industriali come dalle associazioni di categoria e dai ~indacati, cl1iamati a11ch'essi a ri11unciare a visioni particolaristiche e fra1nm·entarie dei rispettivi interessi co11nessi allo sviluppo industriale del Mezzogiorno. Ma su alcuni particolari soggetti di responsabilità occorre soffennare la maggiore attenzione: e cioè sui Con1uni, sulle Provincie, st1lle Camere di [51] Bibliotec Gino Bianco •

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