Editoriale È parso a qualcuno ( per eJe1npio ad a. b. ne La Voce Repubblicana) che il modo con cui questa rivista aveva formulato il dilemma che si trova i1it1,anzi la si1iistra democratica .ita/,iana, il dilemma, cioè, di « apertura» o « alter1iativa >>• ( si veda l'articolo di G. Ciranna itl Nord e Sud dello scorso dicenibre ), fosse un modo astratto di porsi il problema, un, vagheggiamento di forniule prive di conter1,uto. Si dà il caso, tuttavia, che all'i1idomani del 33° Co11gressodel PSI quel dilemma conservi tutta la sua validità e, formule o 1ion forniule, contenga 1iel suo seno le possibilità della futura politica italia1ia. Vogliamo dire che dopo parecchi gior1ii di discorsi e dopo più giorni ancora di interpretazioni, chiose e postille, la sinistra laica 11,onsocialista si trova ancora i1znanzi lo stesso dilemma: quale politica perseguire e cercare di forzare, quella ·dell'alternati~a democratica o quella dell'apertura a sin,istra? Sul congresso socialista di Napoli s'è letto tutto e il contrario di tutto? ed è orniai troppo tardi per commentare l'avvenimento ( o è tuttora troppo presto per dare una valutazione delle ripercussioni ultime dell' avveniniento stesso): pure è da esso clie è giocoforza muovere per arrischiare delle ipotesi politiche. Uri aniico ha osservato che quel congresso era un po' come_ certi filnis clie, se fossero fran,cesi o americani, passerebbero decisamente nella categoria dei brutti·, 1na che, per essere sovietici, finiscono con l'avere un successo di stima per il.lodevole.sforzo compiuto per elevarsi al di sopra del piatto conformismo. Il giudizio è più acuto di quel che la forzatura paradossale può far credere e illu1nina il rovescio della medaglia del successo degli autonomisti assai 1neglio di lunghi discorsi. Il tributo che· tutti, per- .fino u11 uomo lucido e moderno come Riccardo Lombardi, hanno dovuto paì ,[3] . BibliotecaGino Bianco
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