Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

D'altra parte è probabile che, ad una diminuzione cli talune attiyita terziarie più povere, possa e debba corrispondere una espansione. di altre attività e di altri servizi, resi necessari dal grado di attività industriale_, nonchè dal livello del reddito e del tenore di vita al quale si prevede che la Regione e la sua popolazione possano giungere alla fine del periodo considerato. L'esame del settore dovrebbe tendere perciò a valutare sia la espansione possibile, sia la trasformazione nella qualità dei servizi, e gli effetti di questi movimenti sulla occupazione e sul reddito della Regione. 4-c) In ogni caso lo << Schema regionale>> dovrebbe indicare le dimensioni del problema dello sviluppo delle attività industriali e terziarie necessarie ad assorbire la offerta di lavoro regionale rimasta insoddisfatta ·anche dopo lo sfruttamento delle risorse naturali agricole e minerarie, e correlativamente dovrebbe fornire indicazioni circa il volume degli investimenti necessari ad assorbire tale offerta di lavoro. Si aprirebbero a questo punto due concomitanti linee di lavoro:· a) l'una dovrebbe tendere a promuovere, da parte delle forze locali, e in particolare degli ambienti imprenditoriali della Regione, una efficiente azione volta ad individuare i settori e le attività che in concreto potrebbero più opportunamente localizzarsi nella Regione, in relazione alle prospettive di sviluppo identificate per le diverse zone, all'entità e alla qualità dell'offerta di lavoro da assorbire, e ali' entità dei mezzi e alla qualità degli strumenti disponibili; b) l'altra dovrebbe tendere alla determinazione degli strumenti attraverso i quali favorire ed ottenere lo sviluppo nella Regione di attivita industriali o terziarie sufficienti a coprire l'offerta· di lavoro regionale valutando a tal fine l'adeguatezza o ·meno degli strumenti esistenti, e proponendo, se del caso, l'adozione di nuovi strumenti o la messa a disposizione di mezzi finanziari aggiuntivi. L'identificazione nella Regione di « zone economicamente omogenee >> dovrebbe anche consentire di avanzare concrete proposte circa le più opportune iniziative da prendere e circa gli s.trumenti da adottare per favorire il sorgere o il concretarsi in esse delle attività economiche a ciascuna zona più proprie. Queste due linee di lavoro, però, possono svilupparsi solo in una visione che superi i limiti regionali; collocando cioè - nel caso italiano - [45] I Bibll°oteca Gino Bianco , .

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