Nord e Sud - anno VI - n. 51 - febbraio 1959

- credere in una loro malafede costante, adamantina come un giuramento n1ai violato; nè si vorrà accreditare il loro pessimismo esclusiva~ente alla cattiva coscienzau. Come morirono, infine, Longanesi Peirce Malaparte? da disperati, lo sappiamo tutti; e da disperati generosi, proprio al contrario di come credevano di aver vissuto. , La verità è eh~ il Diluvio c'è già stato: ma nè tutto il passato è stato distrutto dentro di noi, nè s'è levata intorno a noi l'alba di un nuovo giorno. Siamo tutti dei Noè senza l'arca e senza tavole della legge. Qualcosa del genere accadde, forse, all'indomani della Rivoluzione francese, quando Napoleone trascinò nella sua tomba le illusio11idi tutta la gioventù europea, e le pagine di Stendhal resteranno in eter110 a documentare l'asfissiante squallore della Restaurazione. Ma oggi i tempi sono diversi; le proporzioni, l'unità di misura, i termini di paragone sono anch'essi tanto mutati che neppure la poetica bellezza di uno Zivago ci consola più della sua e r nostra solitudine. Ci lasci, dunque, quel· nobile scrittore che è Guido Piovene ad un tempo che non pt1Ò essere se 110ndi raccoglimento. Non ci 1Jungolino alle reni anche i moralisti, dopo che per decenni lo hanno fatto i Salandra, i lvfussolini, i Togliatti, i Gedda, i De Gasperi con l'imperativo categorico della Scelta. Non vogliamo più scegliere non sapremmo che cosa scegliere decentemente in questo momento, salvo che ciò << che non siamo - ciò che non vogliamo>>. Non si tratta di aver pietà dei nostri errori (vi sono mescolati 1nolti elementi di grottesco), ma piuttosto di lasciarci il tempo di riflettere, di studiare, di ricordare. Di ordine qualunqt1istico, in queste circostanze, sarebbe soltanto un'ennesima scelta frettolosa, un ulteriore slancio di attivismo sociale. Siamo stanchi di dissiparci << in vane immagi- · nazioni e in più vane parole>>: ecco tutto; ed abbiamo un disperato bisogno di serietà. [30] Biblioteca Gino Bianco

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