ziazioni di quest'ulti1na, gli organi di stampa, la cui influenza era strettamente limitata al territorio di un dipartimento o di un (( arrondìssement ». I caratteri con cui tali giornaii si presentano, a parte le variazioni di qualità e di fattura giorna-. listica, sono quelli che hanno sempre costituito gli elementi tipici della stampa di provincia; gli organi della destra moderata e benpensante usavano abbandonarsi nelle solite enunciazioni di principi, come: << La proprie~é est una chose sacrée, la f am1:lle est une chose inviolable, la religion est une chose sainte >) dietro i quali si celava quasi sempre il più ottuso conservatorismo. 11 linguaggio, al contrario, degli organi di estrema sinistra era tanto più violento e triviale, quanto minori erano l'effettiva influenza e il vero successo commerciale di essi. Ma non bisogna credere, per _questo, che il panorama della stampa di provincia francese che J. Kai.ser e i suoi collaboratori hanno tracciato con tanta ampiezza di particolari, sia scontato e uniforme; tutta la vita politica francese di quel periodo ne esce interpretata e - per così dire -- scomposta nei suoi elementi più salienti; Yista attraverso gli echi che di Yolta in volta suscita nell'opinione pubblica della provincia essa acquista anche una dimensione nuova. Nè mancano, nel Yolume, discussioni e suggerimenti su alcuni tra i principali problemi tecnici, interessanti considerazioni sulla funzione e la strut .. tura degli organi di stampa; ciò che si dice, ad esempio, dei giornali di partito, ci sembra di particolare attualità. Va lodato infine, il rigore del n1etodo seguito dai compilatori che, all'inizio della raccolta, hanno spiegato i criteri seguiti per rintracciare, catalogare e classificare le varie collezioni di giornali, precisandone la durata di pubblicazione. Nel corso delle singole monografie sono poi riportate le cifre di diffusione presumibili o controllate, durante ogni periodo preso in esame. Per portare un solo esempio, la << depolitisation >> dei quotidiani è studiata attraverso prospetti in cui viene indicata la percentuale di spazio che· -ogni quotidiano dedica all'informazione e al commento di quattro importanti crisi ministeriali, in relazione al numero totale di lettere e titoli contenuti in caratteri medi dal giornale, per tre giorni consecutivi. Soltanto così, evidentemente, le risultanze possono essere attendibili, e solo in questo modo il contributo alle relazioni tra stampa e politica ed ai primi lineamenti di una storia della stampa è veramente ragguardevole: (< Le grand mérite' du livre de M. Kaiser et des ses collaborateurs est de1nontrer - è detto a ragione nell'introduzione - non seulement que l' histoire de cette presse est intèressante et significative, mais aussi qu'il est possible de li A • ecrire >>. Alcuni quesiti posti dal libro sono ancora senza risposta; perciò bisogna augurarsi con J. Goguel che <e ce premier cahier d' ètudes sur la presse locai e soit suivi d' autres recherches, et ce quel/es-ci soient menèes avec le soin et l'intelligence qui font la qualitè du present volume>>. Meglio, possiamo aggiungere, se studi analoghi avremo anche in Italia. NICOLA TRAKFAGLIA [116] Biblioteca Gino Bianco
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