Camere di Commercio, l'ente promotore ne avrebbe dovuto concedere la gestione ad uno speciale Consorzio costituito dalle categorie economiche operanti nel settore. Sia i Comuni che le Camere di Commercio avrebbero potuto partecipare a tali Consorzi. L importanza del suddetto articolo consiste nel fatto che rendeva possibile l'istituzione di più mercati all'ingrosso in uno stesso centro. In combinazione con quanto disposto nel successivo articolo 16, si toglieva inoltre, ipso facto ai Comuni l'esclusiva della amministrazione di quelli già esistenti. Di non trascurabile importanza era poi quanto previsto dal decreto in materia di ammissione al1' esercizio del commercio all'i11grosso,con pratica estensione di tale facoltà a tutti i cittadini che ne avessero fatto richiesta alle Camere di Commercio, abolendosi, così, le discriminazioni operate dall'esclusivo beneplacito comunale. Inoltre all'art. 10 si autorizzavano i produttori a vendere direttamente nei mercati all'ingrosso, ove, per acquisti al dettaglio sarebbero stati ammessi anche i privati consumatori. Se mai vi fosse alcun dubbio sulla natura reale dell'attaccamento dimostrato dai Comuni nel conservare la gestione dei Mercati all'ingrosso, sarebbe sufficiente la rabbiosa e scomposta reazione seguita alla promulgazione del decreto, per dissiparlo. Il tasso di codesto interesse e purtroppo caricato ed in misura cospicua a debito dei produttori, dei consumatori e di tutta la vita economica italiana come si è visto nella prima parte di , . questo scritto. Gli sviluppi della azione politica e parlamentare susseguente alla pubblicazione del decreto non sono precisamente edificanti per la storia della vita pubblica italiana. Superato il primo sbigottimento, la controffensiva dei com1nissionari operanti nei mercati e dei Consiglieri e funzionari comunali si è trasferita nelle segreterie dei partiti politici governativi o di opposizione. Ed è cominciato il gioco delle pressioni e dei compromessi essendo troppo importante il gettito dei vantaggi economici che derivano dalla gestione dei mercati in regime di monopolio e non trascurabile il peso elettorale delle consorterie ed organizzazioni che trafficano in simili ambienti. Particolarmente delicato deve essere stat_oil travaglio interno del partito di maggioranza. Se da un lato le sollecitazioni periferiche premevano sui parlamentari per un rigetto integrale, dall'altro la segreteria della Democrazia Cristiana era .costretta a sostenere un provvedimento che impe- , [99] Biblioteea Gino Bianco
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