Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

nella piana di Metaponto; spero che non avrai perciò difficoltà a concedermi ancora qualche pagina di « Nord e Sud». I numerosi guai che il prof. Ramadoro afferma di aver dovuto sopportare a causa di alcune concezioni cc pseudo-urbanistiche », che sostenevano la necessità di un insediamento aècentrato anzichè sparso, ha evidentemente provocato in lui un abito n:ientale polemico preconcetto, per cui, non appena si accenna qualche critica all'opera urbanistica dell'Ente da lui presieduto, la risposta è invariabil~ente una difesa dell'insediamento sparso. Ma ritengo che la questione sia superata da tempo e sia priva attualmente di qualsiasi valore, se mai ne ha avuto. Non sono sostenitore a priori di una forma di insediamento anzichè di un'altra: è a tutti evidente che la pianificazione territoriale richiede diverse forme di insediamento, a seconda delle strutture economico-sociali della zona. Ma mi pare che possa risultare chiaro, dalla lettura dell'articolo, che la mia critica si è rivolta imparzialmente sia al modo in cui sono stati distribuiti gli insediamenti sparsi, che alla forma di qualche nucleo accentrato: d'altra parte mi sono sforzato di dimostrare come le deficienze urbanistiche 110n fossero che una conseguenza della mancanza di una pianificazione generale. Il fatto (ovvio) che si siano preparati i piani urbanistici per le borgate non è sufficiente per dimostrare l'organicità delle trasformazioni avvenute: soltanto una pianificazione generale su scala territoriale avrebbe potuto dare una vera funzione e un significato ai singoli piani particolari. Ciò che ho cercato di dimostrare nell'inchiesta è che tale pianificazione non c'è stata, o per lo meno non ha preso in considerazione tutta la piana di Metaponto nel suo insieme, ed ha agito invece per zone ristrette, considerate come elementi a sè stanti in cui si poteva ripetere indefinitamente lo stesso schema. E questo è direttamente confermato anche dalla lettera del prof. Ramadoro, quando parla di definiti hinterland e di autonome possibilità di sviluppo: ma, in realtà, ad esempio, perchè un contadino di Tursi (hinterland di Policoro) dovrebbe necessariamente trasferirsi in questa località e non a Scanzano, se quest'ultimo borgo., per la sua posizione e le sue intrinseche possibilità, offre migliori prospettive per il futuro? D'altra parte l'autore dell'inchiesta si è premurato di esaminare e discu- , tere i vari piani, e proprio con i funzionari dell'Ente Riforma, sia presso i centri di Scanzano e Policoro che presso la sede di Bari: tant'è vero che i .. vari piani sono stati inseriti quasi integralmente nel piano regolatore del territorio comunale, dallo stesso autore dell'inchiesta redatto. Collegando fra loro i vari piani e le opere di trasformazione si è cercato così di predisporre uno schema di quella pianificazione di tutto il territorio di cui ho lamentato la mancanza: ma ben diverse dalle possibilità di un comune (costretto d'altronde a lim.itarsi al proprig territorio, sia pure vasto) erano le prospettive .[120] I Biblioteca Gino Bianco

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