ga anche l'indicazione costituita dal fatto che l'indice della popolazione residente nei comuni capoluoghi di provincia del Mezzogiorno continentale era nel 1951 di 187,6, considerando 100 l1 a loro popolazione nel 1901; mentre quello ·degli altri comuni che nel 1951 superavano i 30.000 abitanti era, sempre rispetto al 1901, di 159,0. . l\. proposito di questi ultimi indici, peraltro, il fatto che le corris,pondenti medie italiane siano del 193,3 per cento per ·i comuni capoliuoghi e del 154,3 per cento per gli altri comuni sta ad in•dicare come - mentre l'influenza del fattore amministrativo è indubbiamente preminente e fuori di discussione - tuttavia nel Mezzogiorno continentale il processo di ridimensionamento e sviluppo dei centri cittadini più importanti a1 bbia investito, in misura relativamente maggiore rispetto al resto del Paese, una serie di località di recente o recentissima fortuna. E questo è appunto uno dei sintomi più notevoli del fatto che ad, un ammoderamento dell'a struttura degli insediamenti nel Meridione era possibile pervenire soltanto dirottando da certe secolari e storiche direttrici, di cui i ·centri amministrativi erano (talvolta in tutto, talvolta soltanto in parte) l'immediata realizzazione. IV. - LA STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE Nei novant'anni seguiti all'unificazione del Paese, non sol.tanto la consistenza, il movimento naturale ed emigratorio, la densità e i tipi di insediamento della popolazione meridionale (come del resto di tutta la popolazione italiana) si sono andati trasformando, ma la sua stessa struttura, considerata sia dal punto di vista dell'età, sia dal punto di vista del sesso, sia dal punto di vista economico--professionale. Dal punto di vista dell'età, la popolazione deL Mezzogiorno continentale risultava nel 1871 caratterizzata, rispetto alla popolazione di tutto il Paese, da una maggiore percentuale di persone in età di più di 40 anni. A quelbe' poca, infatti, le persone con meno di 40 anni di età costituivano in tutta Italia il 71,4% della popolazione; nel Meridione il 70,6'/4. Di conseguenza gli ultraquarantenni erano in tutta Italia il 28,6% e nel Meridione il 29,4% delrlapopolazione. Questa situazione si prolunga fino al 1921; poi appare capovolta. Al censimento del 1931 la percentuale degli ultraqua- [76] Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==