mento ec~nomico assolutamente pregevole. Era tramontata ormai l'era dei borsaneristi, degli speculatori, dei mestatori e anche se tra i dirigenti di società restavano a galla politicanti e industriali a caccia di pubblicità, essi si erano finalmente persuasi dell'opportunità di adottare criteri razionali nella conduzione dell'azienda calcistica. Si puntava all'ammortamento del grave deficit complessivo con un sistema di conguaglio nella cassa comune; si tendeva a calmierare il mercato giocatori secondo l'unico metodo possibile, quello dell'accordo consorziale; si marciava insomma verso un'autodisciplina della categoria che annunciava un regime professionistico autentico. La stessa campagna acquisti dell'estate, salvo qualche eccezione (Internazionale di Milano, Fiorentina, Roma), era stata ispirata da una singolare moderazione; e là dove moderazione non c'era stata, i dirigenti della Lega avevano avvertito i presidenti di considerarli responsabili in proprio per il disavanzo straordinario. Il presidente della Lega, dott. Pasquale, muoyeva intanto i primi passi per ottenere dalle autorità competenti il riconoscimento di un determinato status giuridico per le società di calcio, da definire - sull'esempio francese - come enti morali non aventi fini di lucro.. In altre parole, il fronte si muoveva, sia pure lentamente e sotto la spinta di preoccupazioni economiche anzichè morali, posto che queste distinzioni siano operanti nel caso di una collettività economicamente organizzata. Per questo, l'intervista Onesti scoppiava come un temporale estivo, sorprendendo l'opinione pubblica e la critica sportiva invece di entusiasmarla, come sarebbe certamente accaduto fino a metà dell'anno scorso. Ciò non significa, ovviamente, che la gestione commissariale - afficìata dal primo settembre al segretario del C.O.N.I. dott. Bruno Zauli - sia da considerare una sanzione del tutto immeritata dai dirigenti calcistici. In verità il presidente Barassi e molti dei suoi collaboratori erano già esautorati nell'ambiente per le ragioni di cui si è fatta innanzi menzione. Al fronte finalmente in movimento mancava una guida energica, un orientamento spirituale, una prospettiva coraggiosa. Ancora : il complicato e corrotto congegno elettorale frenava in misura indecente l'opera di riforma, non tanto in campo professionistico o nell'attività centrale di governo, quanto nei settori semi-professionale (campionato di IV Serie) e dilettantistico (campionati regionali). Entro certi limiti, dunque, la dittatura provvisoria di t1no sportivo di grande esperienza e di nobili idea- (86] Biblioteca Gino Bianco
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