a risolvere invece che i problemi altrui quelli nostri, e prima di o gni altro appunto questo, su cui molti hanno già richiamato l'attenzione de i governi f. gettato grida di allarme e che da più anni attende ancora di essere risolto convenientemente: il problema della preparazione delle nuove leve di tec11ici per le esigenze dello sviluppo italiano. Quanto, poi, alla proposta di un contributo finanziario italiano·, v'è da augurarsi soltanto che esso non superi, nell'intenzione dei proponenti, la simbolica « lira » che è d'uso in certe vicende giudiziarie. Sarebbe a dir poco paradossale che l'Italia, la quale ha bisogno di investimenti stranieri pei suoi piani di sviluppo, che ha salutato l'istituzione di una Ban ca Europea per gli Investimenti con giustificato calore, che si avvale dei prestiti BIRS come di imprescindibili trasfusioni di sangue, che se vorrà attuare qu esti famosi piani di sviluppo dovrà affrontare rilevanti difficoltà per tenere in equilibrio la bilancia del commercio con l'estero, che avrà bisogno di una poderosa spesa pubblica nel Mezzogiorno, si concedesse il lusso di investire le poche centinaia di milioni di dollari che ha faticosamente accumu late per (ostruire fabbriche di birra a Bagdad o ad Amman. Qui non v'è solo una questione di opportunità economica, v'è una questione di moralità p ubblica: i pochi denari che abbiamo devono essere investiti in Italia. Un g overno democratico deve questo agli italiani; e ancor più lo deve un gove rno che si vuole di centro-si11istra e che si fa apprezzare proprio quando parla di piano decennale scolastico e di piano quinquennale edilizio. Gli obiettivi problemi del paese, i suoi impegni internazionali, le precarie condiz ioni dell'equilibrio nel mondo, tutto, insomma, suggerisce di lasciar da part e i gesti grandiloquenti ed inutili, di porre fine ai sogni di avventure africane, e, finalmente, di evitare gli sprechi. n.d.r. Il Ministero dell'Igiene Il mese scorso, a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 296 de l 13 marzo 1958, l'Alto Commissariato Igiene e Sanità è diventato l\!Iinistero a titolare del quale è stato nominato, come si sa, il Sen. Prof. Vincenzo Monaldi, uno dei più illustri medici di Napoli. Per addivenire alla trasfo rmazione. in Ministero del vecchio Commissariato, si è perduto non poco tempo e soltanto verso la fine della passata legislatura si riuscì a varare il p rovvedimento, che si reputava fin troppo necessario e che, in fondo è giunto anche tardi, quando già altri Paesi lo avevano da anni istituito. Un'esigen za sen◄ tita, quindi, ed avvertita anche prima del fascismo (basti qui ricordare le , . [43] Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==