I le elezioni amministrative del '51- '52: si pensò allora che app1 unto nel '51- '52 i partiti minori cominciavano a riprendersi dalla tormenta del 18 aprile, ma che l'apparentamento coi cattolici nel '53 li aveva danneggiati, allontanando il loro elettorato tradizionalmente laico. I risultati delle elezioni amministrative del 1956 parvero confermare questa spiegazione: il successo soprattutto dei socialdemocratici e dei liberali e la resistenza dei repubblicani sembravano annunciare giorni migliori. Se - si argomentava - in elezioni amministrative dei partiti che trova110la loro ragion d'essere ·principale in grandi temi ideologico-politici eser1 citano una simile possibilità di richiamo, ne dovranno esercitare una :benmaggiore, quando la lotta si sposterà dal pia... no delle amministrazioni comunali e provi11cialia quello politico. Ma il 25 maggio rimette in discussione tutte queste argomentazioni: per ben due volte, meno di dieci anni, tra i risultati delle elezioni amministrative e quell'i delle elezioni politiche si è manifestato un div~triocontrario a tutte le ragionevoli aspettative e che induce a rite11ere che la verità sia proprio nell'esatto opposto di quel che si era finora creduto. Sembra estremamente probabile che, accanto alle ragioni proprie di ciascuno di essi, giochino, a danno dei partiti minori, nellie grandi cons.ultazioni politiche, m•otivi generali validi per tutti: il sentimento dell'elettorato, giusto o sbagliato che sia, che essi non sono al l~vellodell'intera società e che la loro deb.orezza derivi proprio dalla loro incapacità ad essere veramente rappresentativi del paese in cui operano e a porre in essere quei corpi intermedi che dimostrereb·bero la loro p•resenza ad ogni livello; il rifìess.onaturale, che si manifestò c'la 1 morosamente nel 1948) ma che ha continuato a·d operare dopo, che orienta gli elettori verso le gran·di formazioni; la di~idiata forza di richiamo di movimenti politici che non sban,dierano fa·cili mitologie, ma paiono piuttosto appellarsi alla ragione. Nè, forse, va trascurato che a certi livelli bastano piccoli sposta·menti per dar luogo a forti guadagni o a gravi perdite, e che pertanto più agevolmente nelle elezioni pei consigli comunali e provinciali, le quali vedono un assai più forte n.umero di candidati schierarsi in campo, e consentono meglio lo sfruttamento di situazioni perso11ali,i partiti minori riescono a registrare qualche considerevole incremento. Per paradossale che ciò appaia, sembra che dai risultati di tutte le cons,ultazioni elettorali tra il '51 e il '58 si debba concludere che pa:rtiti ,come il PSDI, il PRI e il PLI Eia110avviati a diventare piuttosto ·partiti da elezioni amministrative eh~ da elezioni politiche nazionali. [20] Biblioteca Gino Bianco
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