Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

\ di prospetti e diagrammi), che sono tra le cose più interessanti dell'inter(?- volume. Per dare un esempio della suggestione che possono esercitare alcune delle interpretazioni così avanzate, ecco cosa si osserva a proposito degli effetti avuti, in Francia, dallo scrutinio maggioritario a due turni: « la costante necessità di collaborare coi 'partiti borghesi ' sul piano elettorale· ~a agito di continuo sul partito socialista, tendendo a indebolirne i caratteri distintivi e ad avvicinarlo, nello spirito e nelle preoccupazoni concrete, a quegli altri: sicuramente il sistema elettorale ha avuto una gran parte di responsabilità nell'infiacchimento del socialismo francese ». Questa è sì una interpretazione limite, ma anche una indicazione delle conclusioni cui è possibile giungere attraverso uno svolgimento che consideri, a un tempo, il rapporto tra sistemi elettorali e rappresentanza (riferendosi all'esattezza della rappresentanza ed alla sensibilità dei sistemi alle variazioni della opinione pubblica), e l'influenza dei sistemi stessi sul numero dei partiti e sulla loro struttura interna. Si aprono, in tal modo, ,prospettive d'indagine di un certo interesse; e ci pare che il libro del Duverger trovi il suo equilibrio tra la chiarezza dell'esposizione e gli spunti costruttivi che riesce ad offrire. Evidentemente il fiorire ancora incerto degli studi elettorali in Italia• e.i rende molto sensibili a queste indicazioni, poiché sappiamo qual numero di indagini particolari sia necessario prima di essere in grado di compiere· quegli studi di carattere generale su ogni consultazione elettorale (del tipo,. per intenderci, di quelli sulle elezioni inglesi o francesi), che tanto possono contribuire alla comprensione della vita politica di un paese. A mag-· gior forza, sono apprezzabili le opere sulla nostra realtà elettorale che ci' vengono dagli studiosi dei paesi che, ih tal campo, hanno più lunghe tradizioni. È il caso dello scritto che un giovane studioso inglese, Roy Pryce, ha dedicato alle elezioni amministrative italiane del 1956 (R. P., The ita-- lian local elections~ London, Chatto and Windus, 1957). Chi non ·ritenga possibile trattare un così vasto argomento nel volgere di un centinaio di pagine, sarà tratto in sospetto dall'esile libro del Pryce, nel quale nessuno, ·dei problemi che sorgono in occasione delle elezioni amministrative italiane appare trascurato. In realtà, la chiarezza dell'esposizione è cosi grande e tanto precisa l'intelligenza dei fatti, che faticheremmo a riconoscere all'opera una paternità strani_era, se il particolare e sicuro modo di sintetizzare non ci significasse una abitudine scientifica diversa dalla nostra. Il Pryce ha evitato la facile tentazione (tanto più facile per chi sia abituato all'ordinato e suggestivo svolgimento delle elezioni britanniche) di guardare alle cose d'Italia con occhio di ' persiano'; ed il distacco dalla materia trattata, che è facile avvertire, non differisce in nulla dallo sforzo di far opera non partigiana che è proprio di ogni studioso. Ma se ha accettato la regola del giuoco elettorale italiano, non per questo il Pryce· [127] ·Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==