l'alveo del fiume, si possono riscattare oltre 500 ettari di terreno. Il parroco spera di poter far dividere in lotti tale terreno e di farlo assegnare ai capifamiglia di Africo; ma i proprietari rivieraschi sostengono che, « ope legis », quei terreni apparterranno a loro e non potranno essere distribuiti agli Africoti. Don Stilo comunque non disarma ed invoca la superiore necessità dei suoi parrocchiani, gli impegni s.ociali del gov·erno. In ogni caso gli uni e gli altri litigano ancora per la pelle dell'orso. Conseguenze più immediate potrà avere invece la costruzione della camionabile che allaccerà il territorio della antica Africo, dove ancora esistono casette sparse in località « Carruso », al villaggio costiero. Sino ad oggi lo Stato ha già speso qualche miliardo per i profughi di Africo senza risolvere il loro problema di fondo.. Ha dato loro le case - non a tutti, ma si inizierà quanto prima la costruzione di un nuovo lotto di palazzine - e li ha p.oi abbandonati nell' inedia. Gli Africoti hanno oggi un asilo infantile per il loro bimbi, delle aule spaziose e ben illuminate per le scuole elementari; D.on Stilo ha regalato loro la scuola media alla quale confluiscono anche studenti dei centri vicini. Hanno tutte queste cose, ma ·non hanno lavoro; vivono col sussidio di disoccupazione, coll'assistenza della P.O.A.: p.ochissimi fra loro riescono ad occuparsi, a Bianco e a Brancaleone, come braccianti agricoli. I vicini, forse a torto, diffidono di loro: li considerano dei privilegiati, perché possono vivere di provvidenze governative, e ironizzano sulla loro volontà di lavorare. . NATILE- Le grandi pioggie del 1951 sorpresero sulla monta,gna i pastori di Natile: una diecina furono travolti dalla furia dell'acqua. Nel centro abitato non vi furono crolli, ma apparvero lungo i muri delle , case allarmanti fenditure, e la montagna minacciò di crollare sul villaggio. Qualche settimana dopo l'On. De Gasperi visitò la Calabria: i Natilesi scesero sino alla statale 106 e fermarono la macchina del Presidente del Consiglio. Fu una manifestazione che impressionò lo statista trentino: egli non era abituato a leggere sul volto degli italiani una espressione così decisa di ostilità al Governo che presiedeva ed al partito di cui era segretario nazionale. I pastori ed i conta,dini lo guardavano muti: qualcuno parlò e riassunse in poche drammatiche frasi la situazione di Natile, il villaggio isolato e· pericolante, tagliato fuori dalle strade di transito, minacciato dalla frana. De Ga1sperisi rese conto che i [111] B_ibliotecaGino Bianco
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