Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

menti riuscissero ad avere la meglio nel contrasto, non si degraderebbero le direzioni e gli esecutivi dei partiti a meri gestori di affari, cancellando così uno sviluppo dei moderni partiti, cl1e è discutibile quanto si vuole, e che . richiede - nessuno ne è più convinto di noi - delle correzioni, ma che rappresenta tuttavia un certo miglioramento sui ,partiti di clientela? E finalmente non sì rischierebbe ,di deformare il gioco parlamentare aprendo la strada a maggioranze " opp·ortu11istiche ,,? L'altro punto che mi lascia perplesso, o cl1e, per dir meglio, mi trova pienamente consenziente sul piano teorico, ma mi ·par impossibile in pratica, è quello in cui Maranini propone un ritorno allo scrutinio uninominale. Lo scrutinio di lista, temo, una volta concesso non si può più eliminare: il criterio di apparente giustizia distributiva che sembra ispirarlo condannerebbe al - l'insuccesso chiunque facesse una can1pagna contro di esso. D'altro canto lo scrutinio uninominale se11zaballottag·gio darebbe oggi un premio enorme a i grandi partiti, un premio troppo forte perché le istituzioni politiche libere 110nne' soffrano. Bisognerebbe, forse, stu·diare il modo di avvicinare lo scrutinio di lista a quello uninominale con accorgimenti tali che attenuino i danni inevitabili del primo. Quello di ridurre ad uno solo il voto di preferenza potrebbe, ad esempio, essere uno di tali accorgimenti; un altro potrebbe essere di ridurre l'ampiezza delle circoscrizioni. Ma sono cose delicate, che vanno me - ditate a lungo, e con calma, e discusse con altrettanta calma, cercando di guardare la questione da tutti i lati. Come si vede l'intervento di Marani11i è dei più stimolanti, e i due punti su cui ci siamo dilungati provano ctppu11to quanto sia fruttuoso il dibattito ed anche quale sia l'importa11za di un contributo siffatto. Giusep,pe Maranini si muove sul piano concreto, ha una visione orga11ica e coerente dei problemi di una società politica ed in questa visione inquadra e risolve la questione degli apparati: la quale non gli appare più giustamente, come una questione isolata, ma gli se1nbra far tutt'uno col più vasto problema dei ·partiti politici. Noi s,periamo che l'autorità di studioso di simili problemi, di cui Maranini meritatamente gode, possa servire a fare sulla questio11e più rumore di quanto non se ne sia fatto finora. "\lITTORIO DE CAPRARIIS Nota. Queste pagine erano già scritte quando abbiamo letto in Tempo presente l'intervento di La Polonìbara: non abbiamo creduto di dovercene occupare poiché esso pur contenendo l'avvio ad un discorso assai interessante, non tocca nessuna delle questioni che si sono qui trattate. [82] Bibloteca Gino Bianco

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