sedi universitarie fino alla metà di marzo. Il 23 gennaio gli studenti occupano l'Università di Napoli e si oppongono per una settimana ad un ritorno alla normalità: i dintorni dell'Ateneo napoletano sono, quotidianamente, teatro di disordini. In quasi tutte le Università gli studenti cominciano ad utilizzare questa forma di prot~sta; non manca qualche episodio vergognoso, come l'aggressiva gazzarra romana contro i professori Segni e Volterra, contro l'on. Maria J ervolino. Senati Accademici, Consigli di Facoltà, Ordini Professionali, Organismi Rappresentativi avanzano le loro critiche al modo in cui si vuol far svolgere l'esame di Stato (6 ). Numerosi professori annunciano iì . proposito di non far parte delle commissioni d'esame; si dimettono i presidenti dei Consigli dell'Ordine Professionale degli Architetti in tutte le città sedi di Facoltà di Architettura; lo stesso Ordine rifiuta di desi- · ' gnare i propri rappresentanti nelle commissioni d'esame; gli am·bienti · politici sono interessati, i senatori Donini e Raffi presentano una proposta per la sospensione dell'esame e la concessione ai laureati dell'abilitazione professionale provvisoria. Il Ministro è fermo nella difesa del principio, ma non nasconde la volontà di accettare nuove modifiche del _regolamento. La situazione precipita tra il 10 e il 12 marzo, giorni fissati per le prove d'esame. « Solo il 10 % dei 7819 neolaureati che si erano iscritti, si è presentato a sostenere le prove; in dieci Gniversità gli esami si sono dovuti sospendere o rinviare, nelle altre venti Università gli esami si sono svolti in un'atmosfera che certo non ha gjovato alla loro serietà: a Roma, per la Facoltà di Ingegneria, e in altri Atenei, i temi di esame sono stati resi di pubblico dominio durante le prove; in più l'atteggiamento dei professori è stato altamente indicativo: il 35 % dei professori che erano stati interpellati si sono rifiutati di far parte delle commissioni d'esame>> (7 ). La via è aperta per il compromesso: che giunge con l'approvazione della proposta (6) Tra le varie critiche, è opportuno ricordare quella secondo la quale il regolamento avrebbe sostanzialmente modificato precedenti disposizioni di legge: ad esempio, i laureati in ingegneria civile od industriale possono ottenere l'abilitazione all'esercizio della professione di architetto sostenendo tre soli esami, in luogo dei ,dodici altrimenti richiesti. Ciò può spiegare il particolare impegno dell'Ordine degli Architetti nella protesta contro l'esame di Stato. (1) La Voce Repubblicana, 13 marzo 1958. [97] Bibloteca Gino Bianco \
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