Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

la, a casaccio, senza alcun ri·~petto per i processi di sviluppo urbanistico e per la funzionalità dei centri urbani. Ne. risultavano perciò gravemente deteriorati in qu~sti ultimi anni l'ambiente e il ·paesaggio urbano di tutti i n•ostri centri. Per ovviare a questo inconveniente -si è pensato ad u·n coordinamento fra tutte le iniziative edilizie, sì da formare con esse dei quartieri ben definiti urbanisticamente, che potessero fornire ai nuovi abitanti, oltre ad un armonico ambiente, tutti i servizi necessari per la vita associata. •Queste nuove unità residenziali, note sotto la sigla C.EP (coordinamento dell'edilizia popolare)~ o sotto il nome di quartieri coordinati, hanno .generalmente grandi dimensioni, tali da fame delle vere e proprie nuove cittadine, sono in corso di progettazione per numerose città italiane. Ma non appena si sono avute le prime notizie o indiscrezioni sui progetti che si stavano approntando, critiche e dubbi hanno ricominciato .ad affiorare, fino ad assumere raspetto di violente ·polemiche: il caso più noto e che ·più ha clamorosamente colpito l'opinione ·pubblica è stato . quello di Sorgane, a Firenze. Soltanto all'inten10 dei nuovi quartieri, infatti, aveva un valore la nuova parola d'ordine del coordi11amento: tutto ciò che riguardava i legami con la città e con la sua struttura urbanistica, con il suo ambiente paesistico, veniva ancora una volta affidato al caso. E che questo sia ,pi\i o meno il destino dei CEP è risultato evidente anche da un dibattito che la Sezione Pugliese dell'Istituto Nazionale di Urbanistica ha organizzato .al fine di esaminare i problemi che sorgono per il futuro sviluppo di Bari dalla programmazione, nella vicinanza della città, di una nuova grossa unità residenziale, di circa ventimila abitanti. Dal dibattito è emerso anzitutto il metodo con cui è stata scelta l'area per l'ubicazione del nuovo quartiere: poichè non si riuscivano a trovare proprietari privati che vendessero spontaneamente una così vasta estensione di terreno, posta in una posizione urbanisticamente favorevole rispetto alla città, si è poi fatta una inserzione negli annunci economici del quotidiano locale. In seguito a questa, un proprietario ha proposto una zona a circa dieci chilometri dalla città, che è stata accettata ed acquistata. L'area scelta è senz'altro buona dal ·punto di vista della salubrità, dell'ambiente e dell'ubicazione; ma risulta subito evidente come la sua scelta sia stata del tutto casuale: una specie di lotteria delle aree, che ha - spostato qua e ·là la nascita di una nuova città, secondo il capriccio del caso. -La lotteria in effetti è stata vinta dal proprietario venditore, il quale, .oltre a cedere una vasta estensione di t~rreno ad un prezzo superiore al suo effettivo valore agricolo, se ne è riservata al centro una notevole porzione, da cui non voleva distaccarsi ·(per cc motivi affettivi » è stato affermato). Ma certamente i motivi affettivi non im,pediranno, una volta che [77] Bibloteca Gino Bianco

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