superiorità conquistata dai sovietici grazie all'ICBM. Il missile sovietico doveva così servire a dimostrare ai leaders americani, ad un anno dall3 crisi di Suez, la preminen~a strategica dell'alleanza europea nella politica globale degli Stati Uniti. L'America non è solo legata all'Europa da comuni ideali politici e civili; ma dipende dall'Europa per la sua stessa - sicurezza nella lotta per la supremazia mondiale con l'Unione Sovietica. In un articolo pubblicato su Foreign Aff ai·rs, nell'ottobre del 1957, ·Poster Dulles annunciava una impostazione strategica che smentiva nella sua sostanza l'essenza stessa del new look: << Nel futuro, è dunque concepibile che si faccia minore affidamento sulla deterrence di un massiccio potere di rappresaglia. Potrebbe essere possibile difendere i Paesi con armi nucleari così mobili, o così disposte, da rendere una invasione militare con armi convenzionali un tentativo rischioso. Per esempio, il terreno è spesso tale che le strade dell'invasione possono essere dominate in modo decisivo dall'artiglieria_ nucleare >>. Contemporaneamente il Council on Fore,ign Relatz·ons decideva la costituzione di un gruppo di lavoro, presieduto da Gordon Dea~, e composto da alti ufficiali, uomini politici, diplomatici ed economisti (tra cui Thomas Finletter, James Gavin, Hansen Baldwin, Robert Bowie: Paul _Nitze, David Rockefeller, Bedell Smith, Fish Armostrong, ecc.) per studiare i problemi di politica estera in relazione alla nuova strategia nucleare. In base agli studi di questo gruppo, Henry A. K.issinger scrisse un libro, che ebbe subito vastissima risonanza, « N uclear W eapons and foreign policy )), nel quale si sosteneva tra l'altro la necessità di abbandonare l'idea della rappresaglia massiccia, come criterio dominante di politica e di strategia, e di impostare la costruzione della potenza militare dell'Occidente su una distribuzione equilibrata del deterrent strategico e della graduated deterrence, cioè sulla idea di dotare gli eserciti convenzionali di armi atomiche tattiche, trasformandoli in unità mondiali di combattimento capaci di far fronte ad offensive locali sovietiche, senza . far ricorso necessariamente al deterrent strategico ed alla guerra totale. Il K.issinger sosteneva questa politica in pa~ticolar modo per la NATO, osservando l'inadeguatezza delle forze convenzionali organizzate finora in Europa e dimostrando che la teoria del trip-wire è molto più pericolosa, in quanto implica necessariamente la « rappresaglia massiccia». La presenza invece di un esercito dotato di armi atomiche potrebbe servire a [66] Bibloteca Gino Bianco
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