regioni meridionali; sì che per es. la percentuale della rete ferroviaria del sud passò dal 7,2% del totale nel 1861 al 32% nel 1875 (106 ). Ma non bisogna dimenticare .che enormi erano già le disparità al 1860 (nel 1863 di fronte ai 67.000 Km. di strade del Nord e del Centro ve I n'erano appena 15.000 nel meridione e nelle isole; e la differenza era particolarmente forte nella rete delle strade comunali, di cui il Mezzogiorno possedeva appena un ottavo del totale nazionale nel 1870), e che la politica di opere pubbliche dello Stato non fece molto, allora, per correggerle (107 ); mentre contribuirono ad accentuarle le direttive prefe-- rite dagli investimenti stranieri, che fin da allora manifestarono una spiccata tendenza a concentrarsi nelle regioni settenttionali (e lo mostra chiaramente la crescente percentuale del capitale di società per azioni straniere investito nel Nord e Centro, che sale dal 60,8 del 1863 al 77,2% del 1887)(108 ), dove gli investimenti apparivano nettamente più convenienti, come risulta per es. dal fatto che, mentre le ferrovie della Società Alta Italia davano, nel 1877, un rendimento del 3,26% del capitale di costruzione, le Meridionali rendevano appena l'l,62%, le Calabro-sicule totalizzavano una perdita di 358 lire al Km., e le Sarde una perdita di 2609 lire a Km. (109 ). Questa distribuzione degli investimenti stranieri, dato il carattere, illustrato di sopra, che essi hanno in questo periodo, influisce direttamente nel determinare una crescente spe- ( 1 ~ S.B. CLOUGH e C. L1v1, Eco1:omic Growth in lta/,y: An Analysis of the Uneven Development ·of North and Souih, in 11he /ournal of Economie History, XVI (1956), pp. 348-49. Qualche dato utile è reperibile anche in L. SAVILLE, Statistica/ · Sampling: An Adaptation to Italian Economie Development, in 11he Economie History Review, Serie II, vol. IX (1956), pp. 298-312, per ciò che riguarda la differenziazione regionale dello sviluppo: ma tutto Io studio è viziato già dalla scelta , poco felice delle provincie-campione, e per di più è imperniato su valutazioni complessive del processo fra il 1871 e i tempi più recenti, che per noi son~ quasi sempre inutilizzabili. ( 107) Sull'atteggiamento dei ceti dirigenti verso il Mezzogiorno cfr. P. SARACENO, Le politiche di sviluppo economico del Mezzogiorno dall'unità d'Italia ad oggi, in Informazioni Svimez, nn. 43-44, 26 ott.-2 nov~ 1955, p. 257 sgg. ( 108 ) CLoucH e L1v1, p. 345. ( 1i CoRBINO, II, p. 271. [49] Bibloteca Gino Bianco
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