Nord e Sud - anno V - n. 43 - giugno 1958

• questa preoccupazione dovesse tradursi in una politica, noi ci troveremmo in presenza di un contrasto fra integrazione europea ed industrializzazione del Mezzogiorno, proprio perchè vi sarebbe un conflitto tra l'esigenza di incrementare la produttività (per fronteggiare la più aspra concorrenza scatenata dal Mercato Comune) e l'esigenza, di ridurre la disoccupazione. Il problema di queste esigenze contradditorie è stato affrontato dal Prof. Saraceno nella relazione al Presidente del Consiglio : « Schema di sviluppo e Mercato Comune europeo>>. Mi sembra particolarmente importante !'.opinione del Prof. Saraceno - e la citerò diffusamente - proprio perchè il Prof. Saraceno, come Presidente del Comitato ,per lo sviluppo dell'occupazione e del reddito, mi sembra rappresenti l'indicazione migliore della continuità tra politica meridionalistica e politica eu-- ropeistica. Le esigenze dell'incremento dell'occupazione e della produttività - dice dunque il_Prof. Saraceno - non sono contrastanti, purchè si attui t1n'efficace politica di incremento del risparmio e di controllo degli investimenti. Occorre << aumentare la quota di reddito nazionale che è destinata al risparmio >> ed utilizzare il risparmio addizionale « prevalentemente per investimenti di tipo estensivo, diretti alla creazione di nuovi posti di lavoro, anche e sopratutto nelle zone attualmente meno industrializzate del Paese>>. D'altra parte, « l'apertura di vasti mercati sul terreno europeo non potrà essere considerata, in qualche misura, sostitt1tiva di un incremento estensivo, nel Sud, del mercato interno. L'apertura di un più vasto mercato europeo, infatti, se consente alla nostra industria un accesso a mercati ora di più difficile raggiungimento, determina anche una maggiore facilità per l'industria estera di coprire una parte della domanda interna. Resta quindi sempre vivo il problema di ottenere una dimensione del mercato interno che consenta uno spazio sufficiente all'industria italiana, tenendo presenti le difficoltà concorrenziali dell'industria estera nei confronti di quella italiana >>. Inolqe il Mezzogiorno rappresenta oggi << l'unica considerevole riserva di manodopera inutilizzata>> e, come ha ricordato recentemente il di-- rettore di « Nord e Sud », già il rapporto O.E.e.E. della primavera scorsa, constatata la deficienza della manodopera che si è manifestata nei paesi di piena occupazione, faceva esplicito riferimento all'esigenza di impostare una politica che potesse efficacemente « favorire l'impianto di nuove fab- [54] Bibloteca Gino Bianco

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