Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

Una candidatura ''imposta'' Gli osservatori politici non hanno potuto in1pedirsi di notar e una curiosa coincidenza cronologica: quella dell'annuncio della de cisione di Giuseppe Dossetti di abbandonare la politica e il mondo per dars i al sacerdozio; e della decisione del prof. Epicarmo Corbino di accettare u na candidatura nelle liste della DC. C'è chi, riferendosi al partito di maggioranza, ha . commentato: i puri se ne vanno, gl'impuri arrivano. Ma in realtà il problema non si può riassumere in una battuta. La questione è grossa e investe una situazione nazionale di costume ed anche una situazione locale, di estrema mobilità dei candidati in certi collegi del Sud. Tanto pe r fare due soli esempi e in un solo collegio, quello Napoli-Caserta, basti pe nsare alle candidature senatoriali di un ex democristiano, già ex-comunist a, l'avv. Maffuccini, ,passato ora a Lauro; dell'ex sindaco repubblicano di Enna, che dopo aver ·collaborato con i comunisti è passato ·ai liberali; e dell'ex democristiano, sen. Caso, che •per un risentimento, seguito a una sistemazione di sottogoverno non concessa, è passato al PMP (deceduto è stato poi sostituito dalla vedova!). Comunque, il caso Corbino, per la risonanza nazionale che ha avuto e per i precedenti del protagonista, merita un'analisi più att enta. In verità per Corbino l'odierna metamorfosi non è un fatto nuovo, se si tien presente che nel periodo 1943'-1953 egli si dimise ben quattro volte dal PLI. La notizia ha destato sensazione negli ambienti politici per il fat to che troppo recente era il ricordo dell'ultima incarnazione del « valente economista e finanziere», come capolista di quell'Alleanza Democratica Nazionale, che nelle elezioni del '53 fu uno dei più validi strumenti di cui il Partito Comunista si valse per impedire lo scatto della legge maggiorita ria: nè l'opinione pubblica ha ancora dimenticata la disinvoltura con c ui divenne alleato dei comunisti, in quella occasione, lo stesso uomo ch e gli stalinisti italiani avevano pubblicamente impiccato in effige durante la campagna elettorale del 1948 come massimo responsabile della politica di difesa della lira e di arresto dell'inflazione. Un osservatore superficiale po trebbe obbiettare a questo punto che la formazione politica promossa e di retta dal Corbino nel 1953 aveva fini puramente negativi, di contributo all'argine che si sarebbe dovuto porre al predominio democristiano, tanto è vero che il Corbino, in quella occasione, non venne eletto. Si potrebbe c ioè, se le cose stessero unicamente cosi, affermare che il noto economista, prese ntandosi alloca con .l'Alleanza, mirasse unicamente a tradurre in pratica il suo non dimenticato discorso in Parlamento contro la stabilita misura del premio di maggioranza, che egli avrebbe voluto abbassare da quota 385 a quota 350. Ma in realtà le cose stanno diversamente. Corbino nel 1953 puntava direttamente alla) propria elezione, non come deputato, bensi come senatore; ma, naturalmente, non coi voti dei [43] Bibl9teca Gino Bianco

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