Nord e Sud - anno V - n. 42 - maggio 1958

Questo volume narra l'esperienza centrale della vita dell'Autore: ii suo intemam~nto in un campo siberiano durante il periodo dello scellerato patto fra Stalin ed Hitler. Ecco quanto Ignazio Silone, per presentare Un mondo a parte) ha scritto sul « Bollettino » del Circolo Italiano del Libro: « Cos'è un mondo a parte? E' una realtà a sè, per la quale non valgono le regole normali della vita umana; è il prodotto estremo del totalitarismo moderno. In alcune regioni spopolate vengono radunati centinaia di migliaia, e in alcuni casi addirittura milioni, dii uomini e donne condannati ai lavori forzati; essi vi sono sottoposti a un regime di controllo e di sevizie in cui il massimo di legalità coincide con l'arbitrio più assoluto; il sadismo dei poliziotti vi trova il suo complemento nell'imrnunità riconosciuta ai delinquenti comuni per ogni crimine a danno degli internati politici; e il clima, il lavoro, l'alimentazione, il vestiario, i dormitori sono molto al di sotto del limite che nei paesi arretrati viene considerato inumano. E' impossibile riassumere in poche parole una realtà così orribile: le nostre impressioni abituali per indicare la fatica, la fame, il freddo, il dolore fisico, il disprezzo, l'oscenità diventano, in quel mondo a parte, degli eufemismi. Ma il peggio è certamente l'assenza d'ogni compassione fra le vittime. Nel 1951, quando Un mondo a parte fu pubblicato in Inghilterra, si discuteva ancora sull'esistenza dei campi siberiani. Ora, dopo il XX Congresso del PCUS e il rapporto di Kruscev, la loro esistenza è ufficialmente ammessa. (Boris Pasternak ne parla esplicitamente nel suo grande romanzo Il Dottor Zivago). Come si spiega dunque che il libro di Herling non abbia perduto nulla del suo interesse e ne abbia anzi acquistato? Col semplice fatto che esso non è soltanto una testimonianza, ma anche un'opera letteraria. I libri di polemica politica hanno vita effimera: essi durano quanto le circostanze della polemica; ma se il libro tocca il fondo della sofferenza umana, se esso la vede con occhi di pietà e la ritrae con i mezzi dell'arte, anche se la sua origine fu occasionale, esso certamente sopravvive ed entra a far parte del patritnonio spirituale che l'umanità si tramanda di generazione in generazione. Il libro di Herling ha appunto queste rare qualità. La rappresentazione dei fatti vi è semplice, sobria, cristallina; l'emozione è tanto più intensa in quanto vi è sempre sorvegliata e contenuta. Malgrado tutti gli orrori che riferisce, è un libro di pietà e di speranza. Anche se non conoscessimo alcun dato biografico sull'autore e se il manoscritto ci fosse arrivato anonimo, la sua personalità traspare da ogni rigo del testo. La sincerità ha un tono di voce inconfondibile. Voglio sperare che anche l'edizione italiana di Un mondo a parte avrà• le migliaia di lettori che merita. Un mondo a parte è appunto uno dei quattro volumi che il Comitato di lettura del Circolo Italiano del libro ha recentemente scelto fra i suoi soci. Ma che cosa è esattamente il Circolo Italiano del Libro? Riportiamo qui, per rispondere con precisione a questa domanda, e per informare coloro che all'iniziativa volessero associarsi, la prima pagina del primo numero I (febbrario 1958) del citato « bollettino » iche i·l Circolo l1a cominciato a diffondere fra i suoi soci: « Il Circolo Italiano del Libro, Associazione culturale, senza alcun carattere commerciale, fondata nel maggio 1957, presenta ora la sua prima scelta di libri. Il suo scopo è quello di diffondere anche fuori dalla cerchia degli specialisti i hbri che, rapipresentando un contributo nuovo nel campo della letteratura e della scienza. si [125] Bibloteca Gino Bianco

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