libertà sul campo politico; le strutture e le istituzioni del secolo del li1 beralismo erano apparse giorno per giorno sempre meno adatte ai nuovi tempi «eroici», mentre quel « senso dello stato>>che le aveva vivificate., subiva un'intima trasformazione in senso totalitario ed autoritario; è stata per l'Europa l'epoca dei Mussolini, degli Hitler, degli Horty e dei Franco. Il progressivo chiudersi della 'borghesia nel proprio << 1 particulare », il realizzarsi dello stesso grande fenomeno ,della emancipazione delle masse fuori e spesso contro lo stato liberale, l'orientarsi delle nuove generazioni degli intellettuali sulle vie 1 del fascismo o del comunismo ,o di altre tendenze irrazionalistiche: tutto questo la mia generazione, che è oggi l'ultima, o quasi, ad affacciarsi sulla scena politica, ha dovuto lentamente scontare sotto la spinta degli avvenimenti. Nel corso della seconda guerra mondiale la coscienza europea aveva un moto di ripresa, un sussulto qt1asi, e si riaccendeva alle esigenze della libertà. La ·dimensione europea della Resistenza rimase tuttavia soltanto un fatto di ordine morale e non trovò la via per concretarsi sul piano politico. Nell'immediato dopoguerra, nonostante che nessuno dubitasse più ormai della decisa preminenza acquistata dalle due superpotenze extraeuropee) si rite11ne possibile una ricostruzione economica e politica dei paesi europei su basi strettamente nazionali, sia pure con l'aiuto della gra11dedemocrazia di oltre-atlantico, sia pure cercando di realizzare delle forme di cooperazione fra le varie nazioni. Il mio federalismo ha avuto una data di nascita posteriore: esso è maturato nel momento in cui l1a cominciato a delinearsi sempre più ,chiaro il fatto che nel nostro paese i << comuni ideali >>della Resistenza europea, sia pur consacrati nella nuova Costituzione della Repub-blica, restavano lettera morta, non riuscivano a tradursi in istituzioni e a trovare la via per incidere sulla realtà del paese, nel quale intanto si manifestavano segni sempre più evidenti di stanchezza e di rilassamento, mentre il fervore, la volontà di rinnovamento, 'l'atmosfera «risorgimentale» di qualche anno innanzi andavano irrimedia'bilmente spegnendosi: si involveva la situazione in seno al maggiore dei partiti italiani, la dem·ocrazia cristiana, i socialisti riprendevano le vie tra1 dizionali del riformismo e del massimalismo, con relative scissioni e riunificazioni, i liberali nel cui partito militavo, riscoprivano la loro vocazione di Wtori di determinati settori di interessi costituiti, la destra monarchica e fascista era in netta ripresa. -• - • • • ,, • I " • ' L ,. • • ,. .- ~ I • • • .., • . [102] Bibloteca Gino Bianco
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