Nord e Sud - anno V - n. 38 - gennaio 1958

dicendo - i più eccentrici borghi alle scoperte e alle innovazioni, che di mano in mano si vengono compiendo nei grandi centri urb•ani, il panorama è completamente mutato; cioè a dire i comuni rustici, allo stato delle ,cose, sarebbero degradati alla condizione di satelliti, ,privi di vita propria, -cheruotano nella scia degli astri maggiori. In altre parole, mentre sino a non molto tempo fa il piccolo paese rustico riteneva che l'universo mondo fosse limitato alla lontana linea dei monti che si scorgevano dal1' alto del suo campanile - e non era poss~bile, quindi, instaurare confronti tra la sua vita e quella delle città - oggi la situazione risulta affatto diversa: la città resa straordinariamente vicina - anzi, a portata di mano - è costantemente presente nei discorsi o nelle fantasie dei contadini, e, nel .paragone, l'esistenza condotta in campagna viene giudicata per lo più misera e gretta. L'irruzione delle nuove idee e delle nuove mode - in arrivo dalla città sulle onde 1della radio o attraverso la voce dei giornali - ottiene l'effetto che ~bitudini, le quali sembravano saldamente radicate, si rivelano provvisorie e provviste di un valore affatto relativo; in ·un am,biente antico, insomma, irrompono idee nuove, e tutto ciò in cui avevano creduto • i progenitori, e che era stato tramandato di generazione in generazione, viene sottoposto a critiche e la discussioni: soltanto che, a differenza di quanto accade nelle città, dove gli abitanti hanno imparato a ravvisare quel che di eterno e di valido sussiste pur fra tanti mutamenti di concezioni e di punti di vista, il ·popolo delle ~am1 pagne, di fronte alla continua nascita e morte di idee e dottrine in tal grado difformi e contrastanti, finisce con il provare addirittura il capogiro e concede largamente ad uno sconfortante e desolato scetticismo. L'era del maccl1inismo, nella q·uale siamo ormai entrati, è causa di conseguenze rilevanti ancl1e nei confronti dell'agricoltura, che si è andata vieppiù ·meccanizzando ed industrializzando. Ora, se i trattori, alfi.ne introdotti nella cultura dei <=iampi,rappresentano un decisivo elemento di progresso ,per quanto attiene al re11dimento delle varie unità poderali, d'altro lato non va dimenticato che la macchina è ·prodotto esclusivo della civiltà industriale e cittadina: nei riguardi, pertanto, delle aratrici meccaniche o delle innaffiatrici elettriche. il contadino - proprio perchè risulta estraneo alla loro ideazione e costruzione - è come se si trovasse di fronte ad altrettanti «robot», ai quali sovente ,attriibuisce una [104] Bìbloteca Gino Bianco

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