sterile ed imperante conformismo!) - esiste una sostanziale concordanza di opinioni e di vedute, confermata anche in taluni comunicazioni, fra cui ricordiamo in particolare quelle degli arch. Renato B.onelli ( « Il rapporto antico - nuovo nei suoi aspetti storici generali»), Piero Gazzola (« L'alterazione dei valori am·bientali nelle nostre città ~ ), Artur.o Rigillo (« Gli ambienti antichi nella vita della città moderna »). Si tratta piuttosto, coerentemente con tale posizione, di precisare determinate responsabilità. Gli organismi amministrativi hanno le proprie non meno che gli urbanistiarchitetti. In questo senso, pienamente giustificate e condivise sono apparse le osservazioni che il prof. Quaroni, _ in un preciso intervento, ha svolto sul rapporto professionale dell'urbanista-architetto con i diversi Enti; e noi, con la stessa franchezza con ·cui ,abbiamo denunciato quelle dei tecnici, dobbiamo riconoscere le responsabilità dei comuni: anche fra essi, ben pochi fanno eccezione. Esistono, sì, comuni anche piccoli, come quello di Candelo (Biella) - il cui tipico <<Ricetto>> è stato illustrato dall'arch. Franco Nose11go, che ne ha posto in risalto la relazione con l'intero insediamento, - i quali si preoccupano di redigere un 1proprio piano regolatore e di tutelare attraverso esso le ·proprie notevoli preesistenze; ma, all'opposto, quanti complessi ambientali di grande interesse, pur essendo salvi dalle mire della speculazione, si trov.ano in istato di completo abbandono. Basti ricordare, tanto per fare ancora un esempio citato in sede di Congresso, le ville venete minori - cui l'arch. Adriano Alpago Novello ha dedicato un attento e meditato studio corred,ato da immagini - che pure costituiscono una delle più riuscite espressioni fra le ricerche di ambientamento in un paesaggio naturale singolarmente suggestivo. Se si considera che, in effetti, pochi paesi posseggono un patrimonio . am·bientale di interesse eccezionale come il nostro, costituito da un paesaggio che è una felicissima integrazione fra preesistenze di natura e pre~ esistenze urbane, vien fatto di giudicare con severità ancora maggiore la pales~ inferiorità della nostra tutela delle bellezze naturali e di arte, che appare, al confronto di quelle esercitate in alcuni paesi stranieri, assai meno. efficace. A Milano, l'interesse dei congressisti si è giustamente appuntato, e più di una volt.a, sulle osservazioni e notizie che i vari delegati di varie nazioni hanno fornito in materia di legislazione ,protettiva. Gli esempi, da essi illustrati, di interventi compiuti in molti ambienti antichi, erano [99] Bibloteca Gino Bianco -
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