Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

7.680 per l'IGE; lire 927 per diritti di ·macellazione al Comune; lire 6.000 quale contributo da pagarsi all'ERIT (Ente Riscossione Tasse ed Imposte); lire 4.800 per la cassa di previdenza di categoria; lire 280, quale contributo all'UNAEM (Unione Napoletana Autonoma degli Esercenti di Macellerie); lire 400 agli operai del Macello, in seguito ad un au·mento delle relative tariffe concordate nel 19S6; 516 lire per l' assicurazione sugli animali (MIAB); 60 lire per una bolletta; 69, per il bollo; 200, quale contributo zootecnico. Il tutto per un totale di lire 31.980.· A queste spese vanno ancora aggiunte le altre relative al negozio ecl all'esercizio della vendita. Si può considerare cl1e la spesa per un garzone o ·commesso incida su un animale di 4 quintali per 2.500 lire. Il fitto dei locali, sulla stessa quantità di carne, non potrà avere una incidenza superiore alle 4.500 lire; infine, le spese di trasporto vanno considerate nella misura di 700 lire per animale. Aggiungendo queste ultime voci alle som1ne pagate per i diritti fiscali e di macellazione, ed alla spesa iniziale per acquistare l'animale vivo~ avremo una sp·esa totale di L. 179.680, che, in definitiva - a meno di differenze di scarsa rilevanza - dovre·bbe rappresentare la spesa media versata da un esercente per le carni di un vitellone del peso di quattro quintali. Se nessuna voce estranea all' « iter » legale e regolare, che dovrebbe percorrere la ·carne dall'animale vivo fino al banco di vendita al pubblico dell'esercente, intervenisse nelle spese sostenute dal macellaio, si avrebbe che un chilo di vitellone dovrebbe costare molto meno del prezzo al quale attualmente viene ·messo in vendita. E cercheremo di dimostrarlo. Calcolando che, sul peso dell'animale vivo, la percentuale di carne utilizzabile per la vendita sia del 62 per cento, ne consegue che l'esercent~, dei 4 q.li a peso vivo potrà mettere in vendi~a 284 chili di carne macellata. Di questo quantitativo, in tal modo ottenuto, non bisogna considerare iJ 18 per cento, in quanto generalmente tale percentuale viene fatta registra.re dalle ossa. Il peso utilizzabile viene quindi ulteriormente ridotto a 203 chili, che diventano infine 199, considerando un ammortamento di 4 chili. È su questi 199 chili che occorre fare i nostri calcoli. Sul totale dei chili preso in esame, l'es.perie11zadel s.ettore insegna che 100 chili sono costituiti da carne di prima qualità (coscia, filetto ecc.), 40 [781 BiblotecaGino Bianco

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