Un primo allarmante dato che emerge da un'analisi portata sul mercato delle carni della città di N,apoli è costituito dal continuo ribasso che si registra nel consumo dell'alimento. In una dettagliata relazione compiuta dal dottor Dentice, già direttore del Macello Comunale di Napoli, si legge che nel 1896, con le rudimentali attrezzature tecniche in uso .a quel tempo, nel macello civile di Poggioreale - attualmente in buona parte rimodernato - vennero abbattuti, fra bovini e bufalini, 43.174 capi gr.ossi di bestiame. Tale cifra, dalle autorità a quel tempo preposte all'igiene della città e della sua cittadinanza, fu ritenuta scarsa ed insufficiente per una popolazione di circa 500.000 abitanti. Attualmente, la città di Napoli conta più di 1 milione di abitanti: se. la media del consumo delle carni, dunque, fosse, ad oltre cinquant'anni di distanza, rimasta inalterata, nel macello comunale della città occorrerebbe abbattere annualmente oltre 90.000 capi grossi di bestiame. Ma la realtà, purtroppo, è alquanto lontana da tale quantitativo: in tutto il 1956, infatti,. gli impianti e le attrezzature del Macello Comunale di Poggioreale sono stati utilizzati per abbattere soltanto poco meno di 30 mila capi di bestiame. Il parallelo sarebbe davvero disastroso se la cittadinanza napoletana fosse stata fornita esclusivamente della carne abbattuta in quel macello; occorre subito aggiungere, invece che - grazie ad un fenomeno singolare e, per molti aspetti, illegale - altri capi di bestiame~ per un totale di circ,a25.000, sono stati abbattuti, nel 1956, in macelli diversi da quello comunale di Napoli, mentre la loro carne è andata egualmente a riempire i banchi di vendita delle macellerie napoletane. In tal modo, il 1956 ha visto ,abbattuto a Napoli un totale di circa 55.000 capi di bestiame; il che significa che il consumo della città in questi ultimi cinquant'anni è diminuito in modo sensibile. Quanto si è detto porta a concludere che, malgrado la carne macellata fuori del M,acello Comunale, la media attuale di consumo della carne a Napoli è estremamente bassa ed insufficiente, dal momento che essa era già ritenuta sc~rsa in un anno in cui il consumo di c,arne fece registrare, in proporzione, un livello molto più elevato. Il prezzo di vendita delle carni, come si è accennato, è andato progressivamente aumentando in questi ultimi anni, al punto tale che a, [76] Bibliotecaginobianco
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