Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

Un secondo elemento della polemica neopositivistica contro lo storici- ~mo idealistico è una duplice equazione, a stabilire la quale ci si vale, oltre che delle <<finissime » ~nalisi del Gramsci, anche di curiosi e divertenti motivi antimeridionalistici. Come s'è visto, l'equazione ·p,uòesprimersi così: sto.. ricismo == cultura m•eridionale == società contadina, anarchica e feudale == reazione; positivismo == cultura settentrionale == società borghese, industria- , lizzat.a e progressista == progresso. Ergo, concludono gli analisti, che non per niente studiano logica formale (ma anche don Ferrante, il <<milanese» don Ferrante, la studiava, e tuttavia, his fretus, si sa come finì), ergo positi- • • • • v1smo == progresso e stor1c1smo == reazione. Molte obiezioni di fatto si possono addurre contro queste due equazioni. E, innanzi tutto, è proprio vero che il positivismo sia tutto settentrionale e 1o storicismo tutto meridionale? Alle osservazioni del De Caprariis che ricor · dava come il massimo rappresentante d~l positivismo giuridico italiano, _Gae.. tano Mosca, ha oper1 ato nel Mezzogiorno d'Italia e che l'introduzione del marxismo nella vita culturale italiana si deve non già a ipotetici settentrionali positivisti, ma ai meridonali e storicisti .l\ntonio La:briola e Benedetto Croce (22 ), altri ese111pisi potrebbero 1 aggiungere a rilevare la sostanziale omogeneità della cultura italiana. Si potrebbe ricordare la formazione del Gramsci avvenuta a Torino, nella <<Torino di Peano », e nondimeno improntata allo storicismo ~l punto da orientare in senso storicistico l'intero marxismo italiano nel quale, diversamente da quanto è avvenuto fuori di Italia (spesso non senza il -brutale ricorso alla forza), l'anima storicista ha prevalso su quella positivista; per contro il più nobile tentativo di storiografia positivistica è stato compiuto da un meridionale, Gaet.ano Salvemini. E ancora, sul piano della cronaca, si potrebbe invece ricordare la formazione meridionale di più d'un metodologo, tra gli altri, di Nicola Abbagnano; ma proprio nelle tre città del <<triangolo industriale>> si sono formati tre studiosi italiani che hanno criticato a fondo il .neopositivismo, il Paci, il Barone e il Giorgianni. Sen~a indugiare oltre su ciò, si può senz'altro respingere come troppo semplicista l'equazione tra cultura meridionale e storicismo della quale il Bdbbio e il Rossi-Landi si valgono per asserire il carattere rea-- zionario dello storicismo. Ma questa asserzione è in sè falsa. ( 22 ) VITTORIO DE CAPRAR11s, I rinnovatori del « Contemporaneo », << Nord e Sud > ottobre 1955, pp. 13- 14. [43] Bibloteca Gino Bianco

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