Nord e Sud - anno IV - n. 37 - dicembre 1957

trovarsi in profondo disaccordo fra loro >> ( 2 ). Chi ora consideri gli studiosi .che si raccolgono intorno ai centri di st11dimetodologici di Milano e Torino, che colla1 borano alle pub·blicazioni di questi centri o che, comunque, si dedicano all'analisi del linguaggio e alla metodologia delle scienze (3 ), vede che essi trovano la loro origine intellettuale in tradizioni disparate, nell'idealismo attualistico, nello storicismo, nell'esistenzialismo, nel mateairlismo storico, nel cattolicesimo, e che, pertanto, non hanno nè un'ori- ·gine nè uno stile in comune, il che fa altresì escludere che essi << abbiano imparato l'uno dall'altro più che da altri». A voler fare dell'ironia, si potrebbe dire che essi hanno solo una delle caratteristiche proprie, secon- <lo il Bergmann, d'un movimento filosofico: quella di << trovarsi in profondo disaccordo fra loro >>. In ·parte questo disaccordo può essere ricondotto a quella moltepli- -cità e disparità di vedute che sin dall'origine caratterizzano il neopositivismo d'Oltralpe ma in parte - ed è come si vedrà, la parte più imporL'iter di Ludwig Wittgenstein è esemplare: dopo aver sostenuto nel Tractatus Jo... gico - philosophicus (Londra, Kegan, 1922, testo tedesco e trad. inglese; trad. italiana, Milano 1954, a c. di G. C. M. CoLOMBo) l'insignificanza del linguaggio non riducibile a linguaggio scientifico, cioè a proposizioni verificabili empiricamente o alle proposizioni tautologiche della logica formale, trasferitosi a Cambridge (v. BARQNE, 1 pp. 161- 62), egli ha capovolto la sua primitiva posizione (cfr. n. 5), sostenendo la legittimità anche delle proposizioni del linguaggio comune, composte di termini non -« ostensivi », con una serie di ricerche raccolte nelle P hilosophische Untersuchungen (ed. con trad. inglese a fronte di G. E. ANscoMBE, Oxford, Blackwell, 1953; in preparazione una traduzione italiana). La caratteristica del neopositivismo va dunque diventando la stessa della filosofia analitica inglese: l'adozione e la premineenza dell'analisi linguistica come strumento di chiarificazione filosofica. Pertanto l'ambito d'uso di << filosofia analitica » contiene in sè gli usi di << neopositivismo >> e << filosofia (o scuola) analitica (inglese)». V. in questo senso il chiaro articolo di UBERTO .ScARPELLI, La natura dell'analisi del linguaggio, << Riv. di Filos. », luglio 1955, pp. 287 e 288. ( 2 ) GusTAV BERGMANN, Logical Positivism, << Riv. critica di storia della fìlos. », VIII (1953), IV, pp. 453 - 481, xx a p. 453. ( 3 ) Per indicazioni relative ai componenti, ai programmi e all'attività del milanese CENTROITALIANODI METODOLOGIEA ANALISIDEL LINGUAGGIOtr,asformatosi daà 1955 in ScuoLA OPERATIVAITALIANAe, del torinese CENTRODI STUDI METODOLOGICvI., Bibliografia ragionata delle riviste filosofiche italiane dal 1900 al 1955, a c. di .E. ZAMPETTI, Roma, 1956, sub vv. Analisi, Methodos, Rivista di filosofia, Sigma. [32] Bibloteca Gino Bianco

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