Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

che esse riguardano quasi esclusivamente le categorie agricole; e che la caduta dei prezzi si è verificata solo alla produzione, mentre nessun ribasso è stato registrato nei prezzi di vendita al dettaglio. Anzi, mentre questi ultimi sono rimasti pressocchè invariati ad un livello che influisce negativamente sulla espansione dei consumi, i prezzi alla produzione, già scarsamente remunerativi, sono addirittura precipitati nel 1956-57, aggravando· una situazione che già si presentava critic,a negli anni scorsi. Si è avuta cioè una ulteriore crescita del divario, già enorme, tra i prezzi alla produzione e i prezzi al consumo. In questo fenomeno, che è indice della scarsa redditività della coltivazione della vite, va individu.ato, a nostro parere, l'aspetto più grave (e per-· manente) della crisi della viticultura. I produttori di uva e di vino percepiscono prezzi che mentre sono, oggi, solo 35 volte quelli dell'anteguerra, quando il livello generale dei prezzi è aumentato nel frattempo di 60-70· volte, sono rimasti sempre più bassi, nell'ultimo decennio, del livello del periodo prebellico, e comunque nettamente inferiori al livello r,aggiunto da altri prodotti agricoli e industriali. Il ricavo unitario realizzato dai viti-- cultori si calcola che attualmente raggiunga solo la metà di quello del periodo 1936-39, misurato in moneta di identico potere di acquisto (6 ); i redditi for11iti dalla viticultura per la parte agricola, che si fanno sempre più bassi (7 ), in molti casi non compensano le spese di lavorazione, che invece diventano di anno in anno più gravose (è risult,ato, in base ad obbiettivi tembre 1957) alla fine di agosto alcuni milioni di ettolitri giacevano invenduti nellebotti nella sola Puglia; e un'inchiesta condotta in Piemonte da La Stampa dava, per quella regione, i seguenti risultati: in Provincia di Alessandria, al 15 settembre,. hl. 750.000 di vino invenduto; in Provincia di Asti, hl. 450.000; in Provincia di Vercelli hl. 180.000. ( 6 ) Cfr. la nota << Sui prezzi e sul consumo del vino », apparsa sul Giorno, 14· settembre. ( 7 ) Nel 1955 il valore della produzione vendibile dell'intero settore fu valutata dalJ>lstituto Nazionale di Economia Agraria in 383 miliardi e 184 milioni di lire. pari a. circa il 12% del totale valore della produzione agricola. Il reddito lordo fornito dalla viticoltura, per la parte agricola, è stato stimato dall' on. Bonomi in 300 miliardi di lire (Intervista al Popolo, cit.). La perdita subita dai produttori agricoli in seguito alla caduta dei prezzi verificatasi nel 1957 è stata calcolata attorno ai 60 miliardi di lire. [63] Bibloteca Gino Bianco

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