saziane da parte del Ministro dell'Agricoltura in merito alle singolari circostanze che avrebbero portato alla nomina del signor Petricca a commissario del Consorzio di bonifica della conca di Sora (a questo proposito vogliamo ricordare che nel novembre del 1955 scrivemmo che il capo della mafia designato alla successione del Vizzini era componente del consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica dei fiumi Platani e Tumorrano: lo è ancora?). Non è che questo silenzio generale, questa assenza di reazioni da parte dei protagonisti diretti e indiretti della cronaca di Sora, ci abbia sorpreso. È perfino giustificabile, da parte degli uomini di maggior prestigio che sono stati chiamati in causa, un certo imbarazzo. E del resto, come abbiamo visto, con la sola eccezione de La Stampa) i giornali hanno « minimizzato » le vicende e non hanno preso in considerazione le compromissioni: e con questo hanno implicitamente suggerito a tutti di fare lo stesso, hanno coperto preventivamente il silenzio delle personalità compromesse e delle autorità chiamate in causa. A noi però sembra che, malgrado le ripercussioni minime, malgrado cioè le scontate minimizzazioni e la prevedibile assenza di reazioni, la vicenda di Sora ha avuto il massimo del rilievo che si poteva sperare 11ella attuale situazione italiana; e riteniamo che i pochi che hanno sollevato la questione come problema esemplare di liberalizzazione e moralizzazione della vita pubblica nel Mezzogiorno debbano continuare ad agitarla e debbano adoperarsi a rendere pubbliche tutte le cronache tipo Sora: diffuse specialmente nel lviezzogiorno dove la vita amministrativa è scesa a livelli bassissimi. Dal canto nostro saremmo lieti di potere al più presto tessere l'elogio dell'on. Tambroni come ìviinistro degli Interni: Io faremmo quando dovessimo apprendere che il prefetto di Frosinone è stato sostituito (è lecito ricordare a questo punto le parole del Presidente della Repubblica ai prefetti?). Un altro elogio saremmo lieti di poter tributare all'on. Colombo, come Ministro dell'Agricoltura: lo faremmo quando dovessimo apprendere che il signor Petricca è stato destituito dalla carica di commissario del Consorzio di bonifica della conca di Sora. E non dimenticheremmo di tessere l'elogio ciell'on. Fanfani quando dovessimo apprendere che a Sora non è più il « caro Petricca » a rappresentare la DC, ma il ragionier Mario Giulia. Quanto al Vescovo, rimettiamo le sue sorti e la stima delle sue azioni all'autorità del Vaticano: non senza aggiungere, però_, che il suo comportamento ha invaso la sfera dello Stato e che perciò il Governo avrebbe potuto consigliare al Vaticano di richiamare in tempo l'alto prelato ad una diversa interpretazione dei suoi doveri; Io avrebbe potuto se non fossero stati ministri anche gli on.li Campilli e Andreotti, il cui comportamento in tutta la vicenda è stato analogo a quello del Vescovo; e così qt1ello del rappresentante diretto del Governo nella provincia di Frosinone. (40] BiblotecaGino Bianco
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