Nord e Sud - anno IV - n. 36 - novembre 1957

che i negoziatori francesi dovevano essere oltremodo preoccupati di trovarsi a Ginevra in una troppo manifesta condizione d'inferiorità. Avevano compreso, insomma, qual era il gioco politico tentato dal Viet-Minh, avevano compreso eh~ a Dien-Bien-Fu si decideva, molto di più che una singola battaglia, la posizione stessa della Francia al tavolo della pace: sconfitta o in ogni modo costretta a difendersi faticosamente dall'attacco avversario, ia Francia avrebbe avuto ben poco da dire e da chiedere, ben poco da minacciare, avrebbe dovuto subìre l'iniziativa politica e le condizioni dei comunisti. La minaccia di un'azione di forza concordata con gli alleati poteva servire a restituire ai francesi un po~ di quella forza di cui avevano bisogno per recarsi a Ginevra senza la necessità di accettare un diktat. Se il rimedio proposto poteva considerarsi sbagliato, altrettanto non poteva dirsi della motivazione su cui era fondato. Gli inglesi furono, come si è accennato, risolutai:nente avversi al rimedio: certamente la loro preoccupazione di un.a guerra generalizzata non era infondata e neppure infondata era la loro intenzione di voler attendere i risultati della Conferenza, come fondatissima era la politica, da essi da più tempo spiegata, di non . - portare tutta la situazione estremo-orientale al limite di rottura, ma di lasciarla piuttosto fluida, in modo da conservar intatte tutte le possibilità di manovra. E soprattutto influiva molto sull'atteggiamento brita11nico la volontà di non compromettere con colpi di testa avventati l'udienza dell'Inghilterra presso molti paesi asiatici - partecipanti o no del Commonwealth - più disposti a subirne l'influenza e ad ascoltarne i consigli e che avrebbero potuto riuscir utili il giorno in cui problemi più gravi fossero in gioco. 1fa al fondo di tutto ciò v'era poi anche una valutazione strategica fondamentale: lo Stato Maggiore Imperiale, cioè, a differenza di quello americano, riteneva che le posizioni del Viet-Nam non fossero indispensabili ad - una difesa del Sud-Est asiatico contro un'aggressione comunista. Che questo giudizio fosse o no esatto è alquanto difficile stabilire: è certo però che quando la stampa inglese scriveva che il problema non era tanto quello di Dien-Bien-Fu, quanto quello della difesa delle posizioni non-comuniste nel Sud-Est asiatico sottointendeva appunto tale giudizio. E quanto vi fosse di illusorio in molte valutazioni politiche dei britannici, quanto fosse erroneo il credere che la Francia sola sarebbe stata sconfitta e l'Inghilterra avrebbe invece rafforzate le sue posizioni. morali, quanto finalmente fosse [110] BiblotecaGino Bianco

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