simativa indicatività - è ,appunto, com'era del resto logico attendersi, che gli obiettivi dello Schema Vanoni non hanno trovato riscontro nella reriltà dei primi due anni del decennio da esso considerato, perché non si sono verificate simultaneamente ed armonicamente le condizioni presuppost~ necessarieal loro conseguimento. Poiché come si è detto sembra logico ritenere che il modello di svi- ' ' luppo contenuto nello Schema sia più essenzialmente qualificato dalle interdipendenze e dai nessi che si presuppone debbano legare le variabili del sistema nella loro dinamica, piuttosto che dalle precisazioni quantitative inerenti alla dinamica di ciascuna di codeste variabili, un'analisi corretta non può limitarsi alla considerazione di queste ultime. Non si può, in altri termini, affermare che lo sviluppo del reddito sia quello voluto, sol perché ha rispettato ed anzi oltrepassato certi traguardi; né che l'accumulazione verificatasi sia quella auspicata, sol perché abbia superato i limiti ritenuti necessari ed accessibili. Naturalmente qui non si intende in alcun modo affrontare l'alternativa se sia necessario intervenire adeg~atamente sulla realtà economica del Paese. per avvicinarne gli sviluppi a quelli indicati dallo ~'chema, o se invece - come da talune parti sembra più o meno apertamente sostenersi - sia il modello di sviluppo del Piano Vanoni ~ dover subire quegli adattamenti essenziali atti a conferirgli una maggiore simiglianza con le reali forme di progresso dell'economia nazionale. Si intendeva semplicemente richiamare l'attenzione sulla necessità di considerare lo Schema - sia esso riguardato come un mero << schema di ragionamento », sia riguardato invece come un vero e proprio strumento di programmazione - nella interezza e nella reciproca complementarità delle sue strutture e delle sue formulaziOni. Ciò che in definitiva premeva di sottolineare è come - ancora una volta - si appalesi che l'attuazione del Piano Vanoni comporta dei problemi di distribuzio•ne - nell'accezione più lata del termine - i quali non possono venire ignorati, nel formulare << consuntivi » e « prospettive » circa le situazioni di fatto inquadrate nella logica del Piano medesimo. * * * Prima di terminare, si vorrebbe sciogliere la riserva fatta altrove, sottolineando il du-bbio s11llaliceità di analisi comparative che presuppongano un [76] Bibloteca Gino Bianco
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