Editoriale . ' ' L'inizio dell'autunno segna la fine di molte illusioni. L~autunno si è infatti annunziato con il lancio del missile intercontinentale sovietico, la brusca interruzione della conferenza di Londra per il disarmo, la chiusura di qualsiasi dialogo sulla unificazione della Germania, il colpo di Stato filosovietico in Siria e le contromisure politico-militari adottate dagli Stati Uniti. Al tempo stesso si è avuta una graduale ripresa della maniera forte oltre cortina: i1i URSS, dove gli entusiasmi eccessiv1:di qualche i·ntellettuale ansioso di indipendenza vengono raffreddati d'autorità e dove la « libertà di creazione» viene denunciata dal Kommunist come attività << antipartito j/; nei paesi satelliti, dove la pressione poliziesca raggiunge forme tali da ren... dere drammatica pure la vita dell'uomo comune (si legga la documentazione sulla Romania pubblicata dall'Economist); in ci·na, dove Mao è costretto a fare macchina indietro rispetto alle fiorite promesse di tolleranza che aveva elargito nel mese di luglio (si veda in proposito l'editoriale de Le Monde dell'8 settembre). Così, le illusioni destate in Occidente si vanno spegnendo. La repressione ungherese si rivela sempre più chiaramente per quello che fu: non una deviazione contingente da un nuovo corso di liberalz·zzazione e distensione, ma il tragico e perentorio monito all'Occidente perchè sappia che il Cremlino obbedisce a una logica spietata della ragion di Stato e che, anche se il marxismo ha subìto sul Danubio una grave sconfitta, la Russia conserva intatti i suoi piani, come grande potenza continentale, non meno ch·e come stato-guida del comunismo. Il lancio del missile ha dato subito luogo ad ampie e gravi ripercussioni in Occidente. I circoli responsabili hanno dovuto aprire un'ampia discttssione sulle conseguenze che derivano in sede strategica da ·quel lancio, e da più parti si è avvertita l'esigenza di un rafforzamento della NATO, di ri- [3] Bibloteca Gino Bianc·o
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==