Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

schematica) a seconda dei luoghi, dei tempi e dei problemi, sì che la comprensione e l'apprendimento ne vengono notevolmente agevolati. I testi sono ricchi di notizie, ma non si potrebbe dire che vi siano dati di pura erudizione. Tutto vi è necessario; tutto serve alla comprensione dello svol- · gimento, della concatenazione dei fatti. Il racconto o il giudizio è esposto con vivacità; lo stile è sovente brillante, quasi sempre avvincente: al paragone certi manuali nostrani, più che al genere storico, sembrano appartenere al genere noioso. L'esposizione è resa viva e concreta dall'inserzione di documenti (o di passi essenziali di essi), di brani di discorsi, di giudizi di storici insigni: anche questo senza pedanteria. Numerose le cartine. Numerose pure (per la storia recente) le fotografie, che sono inserite con la tecnica della grande stampa d'informazione: sono cioè parte integrante del racconto, documento storico, e non riempitivo ornamentale. Prendiamo, per es., « L'epoque contemporaine, 1851-1939 » di L. Genet (Hatier, Paris, 1956, 11 a ed.). Questo manuale ha 832 pagine: i manuali adottati nell'ultimo anno delle nostre scuole medie superiori, invece, ben raramente superano le 400, pur abbracciando un periodo storico di doppia durata. Significativa poi la distribuzione dello spazio in merito agli 88 anni di storia narrati. Mentre nei manuali italiani che si spingono fino al 1945 o al 1948, gli ultimi trent'anni sono pressati in poche facciate, nel manuale francese al ventennio 1919-39 sono dedicate 265 pagine: e vi è passata i11 rassegna, organicamente esposta, la storia politica, economica (industriale, agricola, finanziaria), sociale e culturale di tutto il mondo. Ammirevoli, per chiarezza e persuasiva, i capitoli che descrivono l'affermarsi del bolscevismo in Russia e la successiva evoluzione interna dell'URSS; l'origine e l'affermarsi del fascismo e del nazismo; le cause e le conseguenze della crisi economica del 1929. Altrettanto chiari, ed equilibrati, i profili di Mussolini, Hitler, Stalin. Della letteratura e dell'arte (soprattutto francese) del ventennio si parla in quanto esse sono espressione del momento storico; non si trascura di indicare la connessione tra i fatti letterari e i fatti politici e sociali. Ciò che si è detto sul libro del Genet, lo si potrebbe ripetere per atri lavori consimili: del Tersen, per es., o di lsaac, Alba e Bonifacio. Non vogliamo dire, con ciò, che ci troviamo dinanzi a saggi storici perfetti. Questi, e altri come questi, s·ono pur sempre manuali ad uso delle scuole secondarie di una data nazione: al lettore straniero può apparire criticabile il fatto che lo spazio riservato all'azione e alla vita della Francia sia assai più vasto di quello riservato agli altri Stati e alle altre nazioni; e che la storia d'Europa e poi quella degli altri continenti graviti troppo intorno a quella della Francia. Nè possono essere pacificamente accettati certi giudizi (per es. sul peso dell'Italia nella I guerra mondiale). Inoltre l'andamento e la struttura didascalici non piaceranno a chi ama il racconto storico continuato. 1\fa [45] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==