italiana ha quindi il vantaggio di disporre di un anno di più, che permetté una diluizione dei programmi, e porta il giovane all'esame finale con una maturità potenzialmente maggiore, per via della maggiore età. Orbene, in base ai programmi del 1948 la materia è stata ripartita nel modo seguente. Nella « classe de sixième » (corrispondente alla nostra I media) si studiano l'Oriente antico, la Grecia e Roma; nella « classe de cinc1uième (II media) il Medioevo; nella « classe de quatrième » (III media) l'evo moderno (1492-1789); nella « classe de troisième » (che è insieme l\l e V ginnasio, per la minor durata di un anno di cui si è detto) la storia contemporanea fino al 1939. Così, prima ancora di arrivare al triennio finale (equivalente al nostro liceo classico) i ragazzi francesi sono informati dei fatti di casa propria e di casa altrui fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Passando poi alla « classe de seconde » essi riprendono e approfondiscono lo studio della storia muovendo da tempi recenti: e precisamente dal periodo i11 cui si formò in Europa lo Stato moderno, fino alla crisi dell'ancien réginie (1610-1789). Non è chi non veda di quanta utilità sia una siffatta ripartizione. Ci si preoccupò che i giovani si rendessero ben conto delle origini del mondo in cui viviamo. Non si ebbe p,aura, in Francia, che i giovani avessero delle lacune su Vercingetorige o su Filippo il Bello o slì Francesco I: si temette di più che la classe dirigente di domani ignorasse i valori su cui si regge Io Stato francese e più generalmente la società occidentale. Anche la relativa brevità del periodo concorre ad assicurare un approfondimento adeguato: laddove nella nostra II liceo (e classi equiva. lenti) il periodo da studiare è assai più vasto (1492-1789 nei licei, 1492-1815 negli Istituti Magistrali). Il periodo successivo al 1789, che in Italia è studiato in un solo anno.~ in Francia è studiato in due: nella classe «de première » dal 1789 al 1851; nella cc classe de philosophie, mathématiques et sciences expérimentales » (l'ultima classe del liceo francese) dal 1852 al 1939. Ma il programma in sè dice poco: quale posto occupi l'insegnamento della storia nella formazione· della classe dirigente della vicina Repubblica lo fanno comprendere meglio i testi scolastici, sui quali in definitiva i pro-- fessori svolgono le lezioni, e gli allievi si preparano. Ciò che colpisce di primo acchito è l'ampiezza della trattazione. I singoli volumi, contenenti ciascuno la materia di un anno di corso, si aggirano sulle 500-600 pagine in 8°, con fitta composizione, e superano talora le 800: evidentemente, in Francia non si ha paura che gli studenti si stanchino. Tuttavia l'esposizione è in genere allettante. II racconto è condotto con l'e-- videnza cc geometrica » tipica dei francesi: titoli e sottotitoli e corsivi e neretti e cc a capo » distribuiscono la materia (senza renderla frammentaria o [44] Bibloteca Gino Bianco
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