L'insegnamento della storia contemporanea in Italia e ie Francia Di tanto in tanto, su qualche giornale o più raramente su qualche rivista specializzata, vien sollevato il problema dell'insegnamento della storia 1919-1948; il problema del perchè, nelle nostre scuole, e segnatamente nelJe n·ostre scuole medie superiori, si abbia timore di varcare il capo delle tem .. peste dei trattati di Versailles. Siamo nel 1957: i nostri studenti terminano quindi i loro corsi ignorando che cosa è successo, in Italia e nel mondo, negli ultimi quarant'anni. Disposizioni ministeriali prescrivono, è vero, che si dian·o « riferimenti cronologici degli avvenimenti posteriori [ al 1919] >> (questa disposizione si ritrova nei Programnii d'insegnamento per gli Istituti Magistrali); ma, a parte il quesito se i cc riferimenti cronologici » siano o no sufficienti, diano o no conoscenza storica, il fatto è che assai raramente, nelle nostre scuole medie, si va oltre la I guerra mondiale. Le ore settimanali d'insegnamento sono poche, le vacanze son·o moltissime, la storia (abbinata alla filosofia, nei Licei, al latino, negli Istituti Magistrali, all'italiano, negli Istituti tecnici) è... « materia secondaria »: perciò, sia nel corso dell'anno scolastico, sia negli esami, non si insiste tropp·o su di essa, da parte degli insegnanti e degli esaminatori e, com'è ben naturale, da parte degli studenti. I candidati agli esami di maturità e di abilitazione indicano, come limite estremo della loro preparazione, i trattati di Versailles (talvolta si fermano assai più indietro). Nè si può dire che il periodo 1870-1919 sia conosciuto, dai più dei candidati, decentemente; ma questo è un altro discorso. Buona parte dei manuali oggi in circolazione si fer.mano ancora al 1919; i più aggiornati dànn·o, del periodo successivo, una rachitica cronistoria, grazie alla quale gli eventi appaiono affatto incomprensibili. Raramente si od·ono voci che deplorino questo stato di cose; anzi le voci di coloro che sconsigliano l'insegnamento della storia post-1919 soverchiano di molto le voci contrarie. Si sa quali argomenti portino costoro: che il trentennio 1919-1948 o anche solo il ve11tennio 1919-1939 è ancora << politica » più che « storia »; che manca la «prospettiva» necessaria per fare un racconto imparziale; ecc. Queste affermazioni, in un paese misoneista, immobilista e pigro come il nostro fanno sempre molta presa. Ma più che polemizzare pro o contro simili tesi, vediamo ciò che si fa nella vicina Repubblica francese. I programmi di storia delle scuole medie di Francia, subito aggiornati nel 1944, all'indomani della Liberazione, sono stati riordinati nel 1948. Si tenga presente che le scuole medie francesi (scuole cc du second degré ») abbracciano sette anni, mentre in Italia, eccezion fatta per l'Istituto Magistrale, ne comprendono otto: lo studente francese vi entra a 11 anni e ne· esce a 18, l'italiano ne esce a 19. La scuola media [43] Bibloteca Gino Bianco
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