Nord e Sud - anno IV - n. 35 - ottobre 1957

mente qualsiasi discorso sulla riunific,azione, perchè si tratta di un progetto che i socialdemocratici non possono in alcun modo accettare. In questo modo Krusciov toglie una carta dalle mani di Ollenhauer e rafforza quindi Adenauer. (A noi non interessa qui naturalmente, discutere se una vittoria del Grande Cancelliere possa veramente essere per il Cremlino un male minore, dato che, al di là dell'ideologia del suo partito, Adenauer è senza dubbio uno dei pilastri fondamentali dell'alleanza occidentale: qui bisogna solo mettere in rilievo che Krusciov si è ben guardato dall'apportare il benché minimo aiuto al partito socialdemocratico tedesco. Anzi.). È appena il caso, d'altra parte, di ricordare la violenta ostilità dei sovietici verso i socialisti francesi, rei, agli occhi del Cremlino, di essere i sostenitori più intransigenti dell'alleanza atlantic.a e dell'unità europea e di difendere ad ogni costo la presenza francese in Algeria contro tutte le intenzioni e gli sforzi di Mosca. . Non ci sono dunque - e non ci sono mai stati - punti di contatto ltra' 11 il socialismo democratico ed il comunismo sovietico: la destalinizzazion~ l e Krusciov non hanno cambiato niente, e non avrebbero potuto cambiare niente. Purtroppo in Italia nel dopoguerra non ha mai cessato di esercitare influenza una singolare concezione politica, cara ad una corre.nte del Partito d'Azione, secondo cui i socialismi europei ,avrebbero il compito di elabo- f rare una terza via tra il capitalismo americano ed il comunismo russo. Al- ' cuni di quei teorici del P. d'A. concepivano quella terza via ancl1e come una specie di terreno d'incontro, come un «ponte>> lanciato tra le due civiltà contrapposte, come una sintesi dei tratti fondamentali delle dut società. Ma la sintesi non è possibile tra ideologie qualitativamente differenti come il liberalismo democratico occidentale ed il comunismo russo. Una società liber.ale occidentale può evolvere in una società socialista democratica, ma la società sovietica non può diventare democratica senza un vero e proprio salto, senza cioé una rivoluzione. , Quando oggi si sente dire da certi socialisti (ed il discorso vale anche per i loro numerosi fiancheggiatori del centro-sinistr,a laico) che la destalinizzazione crea la possibilità di un terreno d'incontro tra il socialismo europeo ed il comunismo sovietico, non si può fare a meno di pensare che i socialisti siano vittime di una illusione ottica, simile a quella di certi vecchi azionisti ed attribuiscono alla società sovietica una tendenza all'evoluzione che -esiste solo nei loro desideri. Ma gli azionisti avevano almeno a loro giustificazione il fatto che quindici anni fa si viveva nel clima dell'alleanza [23] Bibl.oteca Gino Bianco

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