• il nuovo Stalin, o in Zhukov il Buonaparte dell'URSS. Se non ci fossero altre ragioni di dubbio, si dovrebbe ricordare che non a tutti è dato nascere Stalin o Napoleone. Una cosa è, tuttavia, possibile affermare (ed a non I altro tendeva il nostro sguardo riassuntivo degli avvenimenti sovietici): la crisi sovietica post-staliniana non può in nessun modo implic.are un processo di svolgimento che somigli sia pure di lontano a quello che in Occidente noi potremmo definire democratico. Parlare, quindi, riferendosi agli ultimi avvenimenti del Comitato Centrale del PCUS, di << democratizzazione >> e di «liberalizzazione» signific,a usare un linguaggio approssimativo, che falsa completamente i dati della realtà sovietica e complica profondamente le ripercussioni europee ed italiane (10 ). Pensare che i dirigenti del Cremlino, quali che siano, possano considerare i p.artiti socialisti democratici dell'Europa occidentale loro alleati, attuali o potenziali, da aiutare al fine di sostituire alla influenza democristiana l'influenza socialista nei governi europei, e vedere addirittura la svolta del XX Congresso di Mosca ed i recenti cambiamenti nella direzione politica sovietica in chiave di questa interpretazione, significa attribuire ,ai Capi sovietici una sensibilità democratica, che è totalmente assente dal loro mondo etico-politico. ln realtà il violento scontro di Krusciov con i laburisti inglesi, durante il viaggio in Inghilterra del Segretario del PCUS, e la sua affermazione che era più facile intendersi con i conservatori che con i laburisti la dice molto più lunga, sulle reali possibilità d'intesa tra i sovietici e i socialisti democratici europei, che qualsiasi studio sulla destalinizzazione. Né occorre molta fantasia politic.a per capire che Ulbricht veda una vittoria di Ollenhauer nelle elezioni tedesche come il fumo negli occhi. Il successo socialdemocratico renderebbe molto più' difficile ai comunisti di Pankow la polemica contro il capitalismo di Bonn, e renderebbe più viva la pressione popolare in Germania est per la unificazione. Ha notato Aldo Garosci che Krusciov, durante il suo recente viaggio in Germania, facendo suo il progetto di Ulbricht d'una confederazione tra le due Germanie, ha chiuso pratica- ( 10 ) Ad identica conclusione è giunto il << Seminar » riunitosi quest'estate al S. Anthony College di Oxford, dove le due posizioni più lontane, quelle rappresentate rispettivamente da Fainsod e Bertram D. Wolfe, concordano tuttavia nell'affermazione fondamentale di questo articolo. Cfr. in proposito l'articolo di Leo Valiani su Tempo Presente, agosto 1957. - [22] . Bibloteca Gino Bianco
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