\ lavorativo, sia il carattere imprenditoriale ben presto ,assunto dall'azienda rappresentativa. Le macchine impiegate nei campi e nelle cascine sono ogni anno più numerose, potenti e specializzate, e nuovi ritrovati chimici e nuove tecniche colturali aprono prospettive di quasi illimitata razionalizzazione del processo produttivo. Un esempio per tutti: l'uso, a lungo sperimentale ed ora alle sue prime applicazioni pratiche, di diserbanti chimici per la risaia, che si prevede ridurranno progressivamente, fino alla quasi totale scomp1arsa,le operazioni manuali di monda, cioè quelle che hanno sempre occupato, e tuttora occupano, il grosso della categoria bracciantile. Questo costante sviluppo, che da un lato minaccia sempre più seriamente la stabilità d'occupazione di una largla parte dei lavoratori agricoli vercellesi (per non parlare della mano d'opera forestiera, il cui numero tende già da qualche anno a calare), dall'altro mette in una situazione sempre più difficile i coltivatori diretti, condannati ad una condizione di inf eriorità tecnica ed economica che si aggrava di stagione in stagione. L'esodo dei braccianti, cominciato già prima della guerra 1915-18, e continuato, a ritmo lento ma costante, durante tutto il periodo fascista e dopo il secondo conflitto mondiale, è sembrato arrestarsi, o quasi, quando l'aumento improvviso della richiesta internazionale di riso, seguìto allo scoppio della guerra in Corea, ha indotto gli agricoltori ad estendere fino agli estremi limiti del possibile la superficie della risaia, e a cer~are di aumentare al massimo il rendimento per ettaro: questo stato di cose non solo ha migliorato di colpo la situazione della mano d'opera, ma ha anche consentito per qualche tempo discreti guadagni ai più piccoli tra i produttori marginali. Piassato quell'eccezionale periodo di prosperità, si è aperta la << crisi di sovraproduzione », cui l'anno scorso si è cercato di porre rimedio con il <~ridimensionamento>>.Ora, se è vero che la produzione complessiva italiana si è stabilizzata ad uri livello che eccede largamente l'attuale fabbisogno italiano, è altrettanto vero che la domanda internazionale di riso séguita a mantenere un tono ab·bastanza sostenuto: il fatto è che i prezzi italiani sono i più alti del mondo, ed è questa la ragione che rende difficile il collocamento del nostro prodotto. Si tratta di un affare spinoso, in cui non è semplice distinguere le respons,abilità dell'Ente risi da quelle della Confida, e queste da quelle dei passati Governi: una sola cosa è certa, ed è che responsabilità ci sono, e grandi. Comunque, senza addentrarci oltre [72] Bibloteca Gino Bianco
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