Nord e Sud - anno IV - n. 33 - agosto 1957

sure vadano accompagnate da provvedimenti intesi appunto a favorire la mobilità interterritoriale ed intersettoriale. L'onere dello Stato, che una tale politica comporta, potrebbe essere, d'altra parte, ,attenuato mediante un apposito riordinamento dell'attuale meccanismo di rivalutazione dei contributi previdenziali, chiamando a concorrern le categorie interessate, nonché i datori di lavoro, tramite, eventualmente, una tempor,anea emissione di obbligazioni garantite dallo Stato. Si noti, poi, che il rinnovamento dell'apparato produttivo porterebbe a controbilanciare l'aumento dell'onere statale, per quel che riguarda le pensioni, con la diminuizione di esso, per quel che riguarda i sussidi di disoccupazione; e contribuirebbe a quel generale sviluppo economico che potrebbe giustificare, alla lunga, anche da noi la politica del Welfare State; non piu di previdenza a base mutualistica, ma di sicurezza soc~ale,che porti le spese occorrenti ad incidere direttamente sul reddito nazionale prodotto. Le suddette misure di previdenza e di sicurezza sociale per un rapido ringiovanimento del nostro app.arato produttivo non vanno, infine, isolatamente e drasticamente prese. Esse debbono gradualmente tendere a persuadere, non a costringere, i lavoratori piu anziani a lasciare i posti di lavoro, garantendo le loro future condizioni di vita, e tenendo in massimo conto la diversa funzionalità del lavoro, comparativamente, dei giovani e degli anziani; nel quadro anche di una generale politica economica e sociale. Sotto questo aspetto - tenendo tuttavia presente che una disamina particolare della funzionalità tecnica aziendale del lavoro andrebbe condotta secondo i vari settori e rami produttivi - per ciò che concerne il lavoro degli anziani si deve osservare, inn.anzitutto, che il prolungamento della durata media della vita è indice in genere di Ul1 livello biologico di vita maggiore del livello cronologico; che il sempre crescente processo di meccanizzazione richiede sempre meno forza fisica; che la curva degli infortuni e dell'assenteismo è favorevole ai lavor,atori anziani; che se è vero che l'art. 37 della Costituzione sancisce espressamente per i minori il principio della parità di salario per parità di lavoro non è meno vero che sulla retribuzione del giovane lavoratore grava in modo improduttivo il necessario ~ddestramento da parte del datore di lavoro (come è anche nella discipli11apositiva dell'apprendistato). In favore del lavoro giovanile, sempre muovendo da un punto di vista di funzionalità tecnica aziendale, militano però opposte ragioni: la curva di [79] Bibloteca Gino Bianco

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