sioni, 7,66 % - Eliminazioni, 7,74 % (in Gran Bretagna e negli Stati Uniti il tasso è, rispettivamente, il seguente: Ammissioni, 37,1 e 52,4 - Eliminazioni, 36,2 e 53,1). In particolare le eliminazioni a causa di volontarie dimissioni dei dipendenti costituiscono appena il 25-35 % dei casi (mentre questa ultima percentuale sale negli Stati Uniti al 55 % ed in Inghilterra all'80 per cento) (23 ). Bisogna ora considerare che, se l'eccessiva mobilità dell'apparato produttivo è sempre indice di instabilità economica, di tendenze inflazionistiche, di crisi cicliche e congiunturali, l'eccessiva immobilità è indice, invece, di stagnazione economica: la scarsa mobilità interaziendale è infatti dovuta, in massima parte, alla difficoltà per i prestatori d'opera di trovare migliori condizioni di lavoro; e ciò si verifica soprattutto quando è presente sul mercato del lavoro una forte massa di disoccupati, come in Italia. La stasi del nostro apparato produttivo si è tuttavia aggrav,ata nel dopoguerra per la mancata eliminazione delle forze di lavoro addizionali del periodo bellico e per il successivo blocco dei licenz~amenti. Essa poi tenderà a manifestarsi ancora piu per il permanere di disposizioni legislative in favore di alcune speciali categorie di prestatori d'opera (reduci, mutilati, invalidi, ecc.), e degli accordi confederali e contratti di c,ategoria in favore dei già occupati (si veda, ad esempio, l'art. 4 dell'accordo interconfederale, 21 aprile 1950, sui licenziamenti per riduzione di personale . dell'industria). D'altra piGrte, quelle poche disposizioni della Legge sul Collocamento che sembrano apparentemente favorire la mobilità interaziendale (come l'art. 11, che consente i passaggi diretti dei lavoratori da un'azienda all'altra di imprese diverse, al di fuori del tramite degli Uffici di Collocamento), in realtà, a ben guardare, sono dirette anch'esse a sancire la condizione di privilegio dei gia occupati. Né, poi, l'attuale organizzazione degli Uffici di. Collocamento locali è in grado di promuovere in alcun modo la mobilità interterritoriale; ,cheviene impedita, in ogni caso, da quel complesso di norme legislative e regolamentari limitatrici dell'immigrazione interna (si giunge al caso estremo per cui gli Uffici di Colloca- ( 23 ) Il << Z.abourturnover » è stato studiato soprattutto nei paesi a pieno impiego, come l'Inghilterra e gli Stati Uniti. Per una esauriente bibliografia di tali 6tudi, vedi Elio Caranti, La mobilità interaziendale dei" lavoratori (Appendice), Atti del Convegno ... [75] Bibliotecaqinobianco
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