corrispettiva disponiblità dei capitali occorrenti per l'i1nmediata realizzazio11edelle opere. Di ciò si sarebbe dovuto far menzione nello stesso provvedimento legislativo che dispone lo .stanziamento delle annualità; invece, in questi provvedimenti v'è soltanto l'indicazione dei contributi statali .stanziati, ma non vi è detto quale Istituto di credito è jmpegnato a mettere a disposizione i capitali corrispondenti. Ora, una delle due: o ciò è possibile fare, ed allora lo si faccia, si assicuri, cioè l'effettivo finanziamento ancl1e per le opere a pagamento in annualità; se, invece, ciò non è pos.- sibile, vuol dire cl1e questo finanziamento esiste solo per quanto riguarda i contributi, ma non per i capitali occorrenti. A noi sembra che questa cl1iarezza sia necessaria per allontanare il sospetto che le leggi che prevedono il finanziamento .delle opere con il sistema delle annualità siano fatte in gran parte per soddisfare le richieste dell'opinione pubblica o del Parlamento (quando non si tratti di altre .ragioni, tra le quali non ultima quelia della propaganda elettorale) ma .che in sosta11zai miliardi promessi sono solo sulla carta. E così le illusioni create con lo stanziamento dei contributi statali sono, 11oi,spazzate via dalla realtà della mancata disponibilità dei capitali occorrenti per utilizzarli. Certo non conferisce prestigio allo Stato il fatto che i contributi statali trovino difficoltà ad essere utilizzati; che non si riesca a sapere, attrav-ersole annotazioni di bilancio, se questi contributi siano stati o meno utilizzati, non giova certo alla chiarezza della pubblica Amministrazione. Se prendiamo, a titolo di esempio, l'art. 206 del bilancio di previsione del Ministero dei Lavori Pubblici per il 1957-'58, sotto la denominazione: << Concorsi e sussidi per opere di edilizia scolastica di interesse degli Enti locali mediante la corresponsione di contributi in. annualità, ecc. » troviamo stanziati 9 miliardi e 245 milioni. Quanta parte di q11esti contributi sono stati già utilizzati, quanta parte è ancora effettivamente dispor1ibile? Nulla a riguardo ci dice il bilancio. Lo stesso può dirsi per le opere stradali (2 miliardi e 170 milioni), per le opere idraulicl1e ed impianti · elettrici (5 miliaridi, 478 milioni e 500 mila), per l'edilizia economica e popolare (21 miliardi, 872 milioni e 500 mila), per gli acquedotti ed opere igieniche (6 miliardi e 225 milioni), per la ricostruzione e la riparazione dei fabbricati privati distrutti o danneggiati dalla guerra (6 miliardi e 300 milioni); e così via, di seguito. Sembrerebbe, da quanto abbiamo detto, che parte delle somme su ri- [20] BiblotecaGino Bianco
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