finanziari ministeriali; purtuttavia è lecito prevedere che anche nei prossimi anni non si .:-idurrà la pressione politica esercitata sulla Cassa Depositi e Prestiti per ottenere integrazioni dei disavanzi economici dei bilanci comunali e provirlciali; che le cooperative edilizie continueranno a << pompare >> largamente neile casse dell'Istituto; e che, in conseguenza, le dispo11ibililtà di fondi per il finanziamento delle opere pubbliche si faranno . ' . sempre p1u esigue. Non ci è stato possibile, come si è già detto, consultare i relativi documenti contabili; e, qui11di, non conosciamo quale sia la situazione degli altri Enti ed Aziende di credito autorizzate alla concessione di mutui per l'utilizzazione delle annualità stanziate nei bilanci del Ministero dei Lavori Pubblici. Ma ai fini della nostra indagine occorrerebbe conoscere soltanto l'importo dei prestiti concessi dalle Casse di Risparmio agli Enti locali, dato cl1e l'INA, l'INAIL· e l'INPS finanziano essenzialmente Cooperative edilizie tra estranei all'Amministrazione dello Stato. Gli importi <leimutui concessi dalle Casse di Risparmio non debbo110essere, però, rilevanti, tenuto anche conto che le operazioni con altri Istituti che non sia110 la Cassa Depositi e Prestiti sono molto onerose e, quindi, ad esse gli Enti locali ricorro.no raramente. L'Istituto di credito per le imprese di pubblica utilità, il Consorzio di credito per le opere pubbliche e l'Istituto nazionale per il finanziamento della ricostruzione svolgono, nel complesso, un'attività speciaLizzata (impianti elettrici, bonifica idraulica ed agraria, ricostruzione). Dei primi due abbiamo già dato le cifre indicative (15 miliardi annui per ognuno) degli importi dei mutui co11cessiannualme11te; per il terzo nr,n è il caso di approfondire le ricerche, data la specifica funzione da esso esplicata, che non ha alcun peso s111finanzian1ento di nuove opere pubbliche. Gli elementi raccolti con la nostra indagine non ci conse11tono dunque di dare cifre precise e tanto meno di pervenire a conclusioni definitive; essi ci sembrano però sufficienti per poter fare alcune considerazioni molto interessant;. La prima è che le disponibilità degli Istituti e delle Aziende di credito non sono tali da utilizzare tutte le a11nualità impegnate in ciascun esercizio finar1ziario del Ministero dei Lavori Pubblici. All'importo di queste annualità dovrebbe corrispo11dere, iri media, un capitale di circa 150 miliardi all'anno) mentre invece riteniamo che gli Istituti e le aziende possano erogare soltanto parte di questa somma. [18] Bibloteca Gino Bianco
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