loghe a quelle .accennate a proposito dei << nuovi impianti » nei due paragrafi precedenti. Ma le in.dicazioni più interessanti scaturiscono dal confronto tra i risultati cui si perviene nell'analizzare i dati relativi a codesti «ampliamenti>> e i risultati cui si è pervenuti nel consider.are i, « nuov-i • • • 1mp1ant1 ». Innanzi tutto, quindi, si procede ad ordinare le varie classi di attività in base alle rispettive p·roporzioni in cui si sono ripartiti i finanziamenti e gli investimenti: questa distribuzione è esposta nella tabella 8. TABELLA 8 RIPARTIZIONE PERCENTUALE DEI FINANZIAMENTI E DEGLI INVESTIMENTI PER CLASSI DI INDUSTRIE MANIFATTURIERE ( Ampliamenti) Importo dei Importo degli investimenti (%) Classi di industria finanziamenti (in%) fissi totali (a) - 1 2 3 4 1. Alimentari e affini • • 31,9 28,4 31,3 2. Trasf. miner. non metall. 24,2 23,1 18,1 3. Chimiche e affini • 16,9 24,6 27,7 4. Meccaniche • • • • • 9,9 9,2 8,7 5. Legno • • • • • . • 6,8 5,4 5,1 6. Poligrafiche e affine • 3,3 2,8 2,4 7. Tessili • • • • • • • 2,0 2,0 2,4 Totale 7 classi • 95,0 95,5 95,7 Altre classi • • • • • 5,0 4,5 4,3 I TOTALE MANIFATTURIERE 100,0 100,0 100,0 Si riscontrano immediatamente spostamenti di rilievo nell' « importanza » relativa acquisita dalle diverse classi, rispetto a quella che risultav,a dalla tab. 5, riferentesi ai << nuovi impianti>>. Anzitt1tto le industrie dimentari ed affini - tipiche del Mezzogiorno (42 ) - passano dal 3° al l') posto, assorbendo esse sole quasi 1/3 dei finanziamenti concessi alle industrie manifatturiere; le industrie chimiche, invece, recedono al 3° posto, partecipando per n~anche 1/5 al complesso deì finanziamenti deliberati in favore dell'intero settore. È inoltre necessario sottolineare il fatto che, ( 42 ) Per la definizione delle industrie << tipiche», cfr. oltre, par. 15. [96] I Bibloteca Gino Bianco
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