Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

1952, vigendo il sistema delle liste collegate, l'estrema destra ripeté il st1ccesso, ma in panni parzialmente nuovi: sgonfi~dosi il pallone dell'UQ, la sua eredità era stata raccolta dal PNM; le due formazioni, collegatesi, superarono di 1.535 voti la coalizione del <<centro democratico>> (DC, PSLI, PRI, PLI, e indipendenti di centro) conquistando rispettiv,amente, grazie al premio di maggioranza, 19 seggi il PNM, 7 seggi l'U. Q. Il MSI, presentatosi da solo, conquistò altri tre seggi: l'estrema destra totalizzò quindi 29 seggi contro 7 del <<centro» e 4 delle sinistre (PCI, PSI). Nelle <<comunali » del 1956, a Lecce, col ritorno alla proporzionale, il PNM, pur essendo in tutto il Mezzogiorno assai meno forte di quanto fosse nel 1951-52, cl.asolo superò, sia pur di poco, i fasti dell'UQ di dieci anni innanzi: 47,24% dei voti, 21 seggi. Si dice a Lecce che gli ultimi risultati elettorali siano un successo personale del sindaco uscente, avv. Oronzo Massari, che ottenne 14.066 voti preferenziali sui 16.488 voti di lista attribuiti al PNM: la borghesia e ,.il sottoproletariato non organizzato sono in{aticabili nel dirne un gran bene, ne appaiono addirittura infatuati. L.'avv. Massari è un uomo attivo ed energico, di solida preparazione giuridica, battagliero contro gli ,, avversari, buon arringatore nei comizi, ed ha mostrato di dedicarsi con molta passione all'amministrazione del Comune; ma è ingenuamente apologetico ;ittribuirgli il merito della vittoria. L'esame dei risultati delle <<amministrative » e delle « politiche » dal 1946 ad oggi dimostra un persistente orientamento a destra dell'elettorato di Lecce. Già nel referendum istituzio- . nale si registrò il 79o/~di suffragi per la monarchia, il 21 % per la repubblica. Nelle contemporanee elezioni per la Costituente, il Blooco Nazionale della Libertà, l'estrema destra monarchica di allora, ebbe il 40,3% dei voti, il Movimento Democratico Monarchico Italiano il 5,2%, il Movimento per l'Unità d'Italia lo 0,3; un totale, per la destra dichiarata, del 45,8%. In quelle consultazioni l'Unione Democratica Nazionale, imperniata sui li- , ber,ali, totalizzò il 10,3'%, la DC il 24,7%, il PRI il 7,5 per cento, lo PSIUP e il PCI il 6,9 e il 4,8 rispettivamente (l'UQ non appare ancora con lista propria; si presenterà da solo nell'autunno, alle <<comunali>>,col successo che s'è visto). Le elezioni del 18 aprile 1948 segnano un forte regresso delle destre; ma il regresso è. apparente e momentaneo. Se la DC nel 1948 ottenne il 43,4% dei voti nelle elezio,ni della Camera e il 49,6°/4 in quelle del Senato, ciò fu dovuto (oltre ai noti fattori emotivi di politica internazionale che ebbero influenza sui risultati di tutta Italia) al fatto che l'UQ [95] Bibloteca Gino Bianco .

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