10 anni e centomila aule Ogni piano di lavoro presuppone una gradualità di esecuzione. Questa non si può lasciare alla spontanea iniziativa degli interessati, ma deve essere regolata in rapporto alle esigenze ed alle finalità del piano, per evitare sprechi, sperequazioni, disordine. Il programma di costruire cento mila aule in dieci anni deve anch'esso seguire questa norma elementare. Perciò noi abbiamo proposto che i Comuni italiani venissero ordinati secondo •il loro stato di necessità scolastica~ da desumersi in base alla carenza di aule rispetto al fabbisogno, agevolmente , ricavabile del resto, dalle rilevazioni fatte dal Minister.o della Pubblica Istru .. zione e che sono in continuo aggiornamento. Dobbiamo ora aggiungere che questa carenza, che esprime una situazione in atto, costituisce un dato di valutazior1e che diremo statico, per distinguerlo da altri dati, parimenti importanti, che riguardano situazioni in movimento e che definiscono il fenomeno del fabbisogno di aule nella sua dinamica, ossia con riferimento alla sua evoluzione nel tempo. Abbiamo, in altri termini, una carenza di aule già esistente, che è quella rilevata; ne abbiamo, poi, un'altra allo stato potenziale, che andrà a concretarsi quando le premesse, ora in atto, avranno prodotto il loro effetto, secondo le previsioni che possono desumersi dalla natura stessa delle varie situazioni. E cosi, come vi sono analfabeti già rilevati e ve ne sono altri allo stato potenziale, costituiti dai ragazzi che non vanno a scuola, vi sono aule che mancano oggi e ve ne saranno altre che mancheranno in un futuro piu o meno prossimo, quando certe situazioni matureranno, spontaneamente o costrette da un'azione che in parte è stata promossa e sta dando i suoi frutti e che in parte dovrà esserlo con sempre maggiore vigore e decisione. Dall'ultima rilevazione dello stato dell'edilizia scolastica nel nostro Paese, quella pubblicata nello scorso anno, risulta che il fabbisogno di aule in tutto il territorio nazionale è di oltre 69 mila per la sola scuola elementare. II piano da noi indicato prevede la costruzione in dieci anni di centomila aule. Di queste cifre (date, ben s'intende, in forma indicativa, e che un piu appro- . fondito studio potrà meglio precisare) noi intendiamo render conto in questa nota. · Diciamo subito che l'indagine, sia pure sommaria, ci sembra molto utile ed interessante, non soltanto per una impostazione seria e rigorosa del problema, ma anche perché essa dimostrerà che, mentre in alcune province l'attuale situazione potrà migliorare, in altre, invece, le condizioni dell'edilizia scolastica, già tanto gravi, peggioreranno sempre piu e renderanno vani gli sforzi che si stanno compiendo per combattere l'analfabetismo e l'evasione dall'obbligo scolastico. E dobbiamo anche aggiungere che questa indagine [71] • Bibloteca Gino Bianco
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