Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

un credito di esercizio di 50 milioni, in base alla Legge Sturzo, ad uno stabilimento che non aveva mai aperto i suoi battenti. Il 7 febbraio del corrente anno, al Consiglio Comunale di Messina, l'opposizione impegnava una dura battaglia con la Giunta contestando la opportunità di concedere gratuitamente alla società per azioni « Squeo & C. » un'area di 16 mila mq., acquistata dal comune per 40 milioni. La so.. cietà stessa, costituitasi il 19 luglio 1955 con un capitale sociale di L. 1.000.000 enumerava tre soli soci, che risultavano da informazioni assunte addirittu1·a nullatenenti. Gli stessi tre operatori figuravano altresi nella società IMS (Industrie Metallurgiche Siciliane), costituita nella stessa città il 21 novem· bre 1955, con un capitale sociale di un milione, la quale aveva anch'essa avanzato istanza al consiglio comunale per la concessione gratuita di una .area di 26 mila mq., costata al comune 95 milioni. « Come pensate di garantirvi - cl1iese il consigliere di opposizione agli assessori messinesi - dal rischio di un fallimento di tali iniziative? >>. La maggioranza si difese a~ermando che il terreno, in tal caso, sarebbe rimasto di proprietà del comune. In realtà sull'area concessa alla cc Squeo » grava già un'ipoteca dell'IRFIS (Istituto regionale per i finanziamenti industriali .della Sicilia) che ha concesso alla società un credito di 300 milioni. Da qui la perplessità dei consiglieri di opposizione. Nella sua risposta ai rilievi del setti1nanale calabrese, un consigliere delegato della SQUEO ha fornito questa precisazione: « A,ppunto perchè la costruzione di una stabilimento industriale è un'operazione economica, non una avventura, una società industriale no11 può gravare il proprio bilancio della rilevante spesa che a Messina è necessaria per l'acquisto del terreno. È risaputo che a Messina non è ancora pronta la modesta zona industriale che si è potuto predisporre in base all'apposita recente legge, mentre a Catanià, ad es., qualunque operatore può ottenere I1ella zona industriale il terreno cl1e gli occorre, al prezzo di sole 300 lire il mq. e col vantaggio che esistono già le strade le fognature, l'allacciamento elettrico e quello ferroviario ». La conclusione a cui giunge l'articolista si legge facilmente tra le righe: le facilitazioni offerte agli operatori ·rientrano nel piano generale della politica per l'industrializzazione del Mezzogiorno; ad offrirlo devono contribuire in varia misura lo Stato e la Regione da una parte, con una politica creditizia adeguata, i comuni dall'altra, con la concessione gratuita e semigratuita del terreno. Nulla da eccepire, anzi, se non restassero da fugare le ombre degli stabilimenti costruiti con le contribuzioni governative e poi rimasti chiusi, come la SIBA di Bovalino - nel cui consiglio d'amministrazione figura uno dei soci della SQUEO e dell'IMS - se non restassero da chiarire i dubbi sull'effettivo impiego di tutto il capitale ottenuto in .credito. [65] Bibloteca Gino Bianco •

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